Nuovo primato per il Brunello di Montalcino, che nei primi mesi di quest’anno registra un incremento del 44% di fascette consegnate per bottiglie pronte a essere collocate sul mercato del vino rispetto al 2020. È quanto emerge dell’ultima analisi del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, presentata in occasione della vigilia di Vinitaly Special Edition a Veronafiere.
Impossibile ignorare il traino delle due super annate, 2016 e 2015, che fanno garrire al vento il vessillo del principe dei vini toscani: se la prima, al suo esordio, ha già immesso sul mercato 8 milioni di bottiglie, l’annata 2015 è già praticamente sold out con 10 milioni di fascette consegnate negli ultimi 20 mesi. Il Consorzio non registrava dati così positivi dal 2021, e se paragoniamo il trend con i dati dell’ultimo triennio ecco che l’incremento sale al 48%.
Nonostante l’innegabile successo, il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci sostiene che si possa fare ancora molto, in particolar modo sul fronte del posizionamento del prodotto. “Il nostro vino icona è pronto non solo a consolidare il primato nei mercati storici, a partire dagli Stati Uniti, ma anche ad accelerare su quelli emergenti a partire dall’Asia”, ha spiegato Bindocci, che indica la 30esima edizione di Benvenuto Brunello (a Montalcino al 19 al 29 di novembre) come l’occasione per confrontarsi “con i media, i master of wine, i sommelier stellati e gli altri operatori del settore”.