Che il vino abbia un appeal sempre più scarso nei confronti delle generazioni più giovani è ormai un dato di fatto. Questioni salutistiche e non spingono le persone a bere sempre meno, ma di pari passo a prediligere la qualità sulla quantità. Anche per rispondere a questo bisogno, negli Stati Uniti viene introdotta da questo mese una marea di formati di bottiglie diversi pronti ad accogliere vino e distillati anche in dosi poco superiori a un singolo calice. Sta a vedere quanto il settore vorrà e riuscirà a lanciare sul mercato queste nuove soluzioni, ma l’idea può avere il suo perché.
I nuovi formati
Finora nel Paese a stelle e strisce i formati ridotti autorizzati per le bottiglie di vino sono stati solo tre: 187 ml (le bottigliette vendute in aereo, per intenderci), 375 ml e 500 ml. Una bottiglia “standard”, lo ricordiamo per avere un punto di riferimento, contiene 750ml di nettare.
Ma a partire da questo nuovo anno, gli States aprono la strada a una miriade di nuovi formati, spesso con stacchi non eccessivi gli uni dagli altri, grazie ai quali sarà più semplice concedersi anche un vino più costoso, se disponibile in mini-bottiglia.
Le nuove quantità in cui il vino potrà essere venduto sono le seguenti:
- 180ml
- 300ml
- 330ml
- 360ml
- 473 ml
- 550 ml
- 568 ml
- 600 ml
- 620 ml
- 700 ml
- 720 ml
- 1,8 L
- 2,25 L.
La fase successiva all’implementazione governativa sta nel vedere se e quanto il settore è pronto ad accogliere questi cambiamenti, che richiedono adattamenti in termini di macchinari, procedure, imballaggi, catena di fornitura. Insomma, è ancora da vedere in che misura le mini-bottiglie popoleranno gli scaffali della GDO e le cantine dei locali, ma l’iniziativa potrebbe essere una risposta parziale alla voglia dei consumatori di consumare meno vino, ma di qualità, senza il timore (valido non solo in Italia) di rimettersi alla guida dopo un bicchiere di troppo.