Vino, giovani e agricoltura: la vigna è la coltura più diffusa nelle aziende condotte da under 35

I giovani apprezzano sempre più il vino, e si approcciano a esso con consapevolezza e responsabilità; favorendolo anche in agricoltura.

Vino, giovani e agricoltura: la vigna è la coltura più diffusa nelle aziende condotte da under 35

I giovani sanno apprezzare il buon vino, e vi si approcciano in maniera responsabile: questo il sunto dell’ultimo rapporto redatto da Enpaia-Censis in riferimento al settore della viticoltura, presentato negli ultimi giorni al Vinitaly di Verona. Una cultura, quella del vino, che tra l’altro oltre a sbocciare in un consumo consapevole trova terreno fertile anche in agricoltura: stando alle stime Coldiretti, infatti, un giovane imprenditore agricolo su 10 possiede una vigna, che si fatto è la coltivazione più diffusa nelle aziende condotte da under 35.

vigna

Ma andiamo con ordine: apprezzare il buon vino e l’approccio al consumo. Secondo il rapporto Enpaia-Censis, la quota di giovani che lo beve è salita dal 48,7% al 53,2% tra il 1993 e il 2020; con il 70,9% di loro che lo fa raramente, il 10,4% uno o due bicchieri al giorno e il 17,3% solo stagionalmente. Secondo il parere del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, si tratta di un chiaro sintomo del fatto che i giovani “vivono il rapporto con il vino come uno strumento per stare insieme”, che a tutti gli effetti costituisce “uno degli aspetti che gli stranieri invidiano al nostro Paese”. I dati, tra l’altro, confermano il messaggio per cui il consumo moderato di vino non crea problemi (ve la ricordate la disputa vino=sigarette di inizio anno?), ma è anzi una tessera di un più complesso mosaico in cui il settore vitivinicolo si presenta come elemento di grande rilievo.

Come abbiamo accennato, inoltre, la vigna è anche alleata dell’agricoltura dei giovani: secondo un rapporto del Centro Studi Divulga, infatti, quasi una cantina under 35 su tre (31%) esporta all’estero i propri prodotti contro il 20% della media generale delle aziende vitivinicole italiane. “L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice” ha sottolineato a tal proposito la Coldiretti.