Due uomini originari del Regno Unito sono stati accusati dai pubblici ministeri federali di New York di frode: stando agli inquirenti, infatti, i due britannici avrebbero fatto investire a numerose persone circa 100 milioni di dollari in prestiti apparentemente sostenuti da un inventario di vino costoso che però, in realtà, non esisteva affatto.
Stephen Burton e James Wellesley – questi i nomi degli accusati – avrebbero infatti indotto la persone a investire in prestiti mediati dalla loro società, Bordeaux Cellars, che si fregiava di essere in possesso di innumerevoli bottiglie vino pregiato, conservate per ricchi collezionisti. Peccato che, stando ai documenti del tribunale, le cantine della società erano più povere di qualche migliaio di bottiglie rispetto a quanto indicato sui documenti di prestito. I due truffatori, che nel corso degli anni (si stima che lo schema sia stato in atto da giugno 2017 a febbraio 2019) hanno adottato anche diversi pseudonimi, utilizzavano poi i proventi per effettuare pagamenti di interessi fraudolenti agli investitori o per mere spese personali. Ora, però, si trovano a fare i conti con il rischio di 20 anni di carcere: al momento, Wellesley è stato arrestato il 4 febbraio nel Regno Unito, mentre Burton è un latitante.
“Questi imputati hanno ingannato gli investitori offrendo loro un’inebriante opportunità di investimento garantita da preziose bottiglie di buon vino che si sono rivelate troppo belle per essere vere”, ha affermato in una nota il procuratore statunitense Breon Peace a Brooklyn.