Abbiamo già avuto modo di parlare di come il concetto di “crisi” e il mondo del vino di lusso viaggino, fondamentalmente, su due binari paralleli e ben distanti. Il primo motivo è piuttosto banale, a dire il vero: semplicemente chi compra etichette di un certo tipo se lo può permettere, e con ogni probabilità è di fatto meno toccato dall’inflazione rispetto a noi poveri plebei. Il secondo motivo ha una matrice più storica: il vino di lusso è un bene rifugio, un investimento solido, affidabile e resistente agli scossoni di un periodo storico che, è inutile dirlo, ne è di fatto costellato – motivo per cui, nel corso del 2022, le vendite di alcolici pregiati alle aste di Sotheby’s hanno raggiunto un livello record di 150 milioni di dollari.
Etichette che non conoscono crisi
È interessante notare, dati alla mano, come di fatto il valore in questione abbia subito una crescita addirittura in doppia cifra rispetto all’anno precedente (+14%, a essere precisi; mentre nel 2021 furono venduti vini e liquori per un totale di 132 milioni di dollari). In tutto Sotheby’s, celebre casa d’aste di lusso con sede in quel di Londra, ha ospitato 69 aste di vino e liquori negli ultimi dodici mesi, in aumento di circa il 30% su base annua; con il cosiddetto “vino pregiato” che si è qualificato come principale fonte di entrate, accumulando un tesoretto di ben 121 milioni di dollari.
Non che il settore dei liquori abbia performato male, per carità: i dati della casa d’aste indicano una crescita stabile e concreta, con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente e un valore complessivo di 29 milioni di dollari trainato soprattutto da whisky e i liquori pregiati da collezione.
I rapporti indicano in primis un fortissimo e rinnovato interesse da parte degli amici dall’altra parte dell’oceano, con le vendite negli Stati Uniti che sono passate da 5 a 12 milioni di euro a causa di una “forte domanda di bottiglie di lusso”. Una voglia, quest’ultima, che contestualmente ha portato anche a una crescita da record delle vendite di Champagne: nulla di meglio di spendere e bere per dimenticare i rigori del Covid.
Sotheby’s, stando a quanto dichiarato, punterà a espandersi ulteriormente in Asia nell’anno a venire. La regione continua infatti a occupare una posizione di vertice per la casa d’aste, realizzando oltre un terzo delle vendite totali nel corso del 2022, pari a 54 milioni di dollari; con gli acquirenti asiatici che sono stati responsabili del 41% del valore complessivo delle vendite.