Vino del III a.C. ritrovato in Egitto su un cargo affondato

Il relitto e le anfore di vino sono state trovate da una squadra di archeologi e sono importanti per comprendere meglio il commercio dell'epoca tra Egitto ed Europa meridionale.

Vino del III a.C. ritrovato in Egitto su un cargo affondato

In Egitto sono stati rinvenuti i resti di un antico cargo del III secolo a.C. che affondò navigando dalla Grecia e che, tra le altre cose, trasportava vino in anfore d’argilla. Siamo nella città di El Alamein e la scoperta è stata annunciata dal ministero del Turismo locale: gli archeologi hanno trovato il relitto a 650 metri dalla costa e ipotizzano, grazie a quanto trovato, una rotta commerciale molto importante.

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Lo ha confermato lo stesso Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egiziane: la nave è stata adibita al commercio di vini tra Egitto e Grecia. Questo fatto rivela anche dettagli fondamentali sullo stato dell’Egitto dell’epoca.

Commercio di vino, olive e cereali

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Proprio Waziri parla dell’importanza di tale ritrovamento: “questa scoperta evidenzia l’importanza commerciale della regione di El Alamein e della costa settentrionale dell’Egitto nel III secolo a.C., un’epoca in cui la zona era ricca di porti commerciali. Il ritrovamento inoltre fornisce prove scientifiche dello status dell’Egitto nella regione per quanto riguarda il commercio”. Sì perché l’Egitto aveva alcuni dei porti più frequentati e gravitazionali della regione (tra un totale di circa 30) dove approdavano molto spesso navi dall’Europa meridionale cariche di prodotti come vino, olive e cereali. Dopo la scoperta della “pizza” a Pompei, siamo davanti ad un ulteriore tassello per comprendere le radici dell’intera Europa attuale.

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La scoperta è di Hussein Malik, un ingegnere proprietario di una società privata di rilevamento marino: lui e la sua squadra hanno individuato pezzi di fasciame non lontano dalla costa di El Alamein, poi i frammenti di ceramica e i cocci di argilla hanno condotto fino al relitto. I vasi sono molti, concentrati soprattutto su un’isola sprofondata sotto il livello del mare: tale dettaglio porta gli archeologi a pensare che, all’epoca, il cargo affondò dopo aver urtato qualche scoglio.

Fonte Ansa