Vino con le etichette del Duce e di Hitler: stop alla produzione

L'azienda friulana Lunardelli ha deciso di porre fine alla produzione di vino con le etichette del Duce e di Hitler. Il reato di apologia del fascismo ringrazia.

Vino con le etichette del Duce e di Hitler: stop alla produzione

Non so se lo sapevate, ma in Italia c’è un’azienda vinicola friulana che da anni produce vino e grappe con le etichette del Duce e di Hitler. Ecco, adesso l’azienda Lunardelli ha dichiarato di essere stanca delle polemiche relative a queste controverse etichette e ha deciso di dire stop alla produzione del vino con le etichette del Duce e di Hitler.

Andrea Lunardelli ha confermato che dal 2023 sparirà tutta la linea storica con le etichette di personaggi come Hitler e Mussolini. Andrea ha sottolineato che tutta la linea storica verrà tolta dal commercio, quella creata nel 1995 dal padre Alessandro, fondatore della cantina con sede a Pasian di Prato.

Anche Alessandro Lunardelli ha dichiarato di essere concorde con questa decisione perché non ne può più di polemiche e accuse. E di minacce, come quelle di morte ricevute dai russi che sostenevano che le loro bottiglie fossero indice della presenza nazista in Italia.

Ok, a questo punto una domanda sorge spontanea: ma in Italia ci si è dimenticati che esiste il reato di apologia del fascismo? Per la cronaca è un reato previsto dall’art. 4 della legge 20 giugno 1952, n. 645 e prevede una pena con reclusione da 6 mesi a 2 anni e multe da 206 a 516 euro. In effetti, la stessa azienda ha vinto per ben tre volte in tribunale contro le accuse di apologia di fascismo, forse per via del fatto che la legge di fatto punisce solitamente chi cerchi di ricostituire il partito fascista, ma si scordi che in teoria dovrebbe anche punire chi pubblicamente esalti princìpi, esponenti, fatti o metodi del fascismo.

vino aggiunto alla pentola

Il Jewish Forum for Democracy and Against Antisemitism tedesco aveva più volte tentato di bloccare le vendite di questi prodotti, senza riuscirci. Ci aveva poi provato una coppia di francesi nel 2009: dopo aver visto in un supermercato di Varese bottiglie con le immagini del Fuhrer e del Duce avevano chiesto il ritiro del prodotto. Nel 2012, poi, era stata la volta di un’altra denuncia in un locale di Verona. Solo che dopo i primi ritiri, ecco che puntuali le bottiglie erano tornate a troneggiare sugli scaffali.

L’azienda in questione sostiene di non aver nulla a che fare con l’apologia del fascismo: il loro è un sito meramente commerciale e rinnegano qualsiasi tipo di propaganda politica in quanto le loro etichette hanno solamente valenza storica. È anche vero che la linea presenta anche etichette dedicate all’imperatrice Sissi o a Napoleone, ma il problema è che la maggior parte delle etichette si riferisce a Mussolini, Hotler, Francisco Franco o Stalin.

Comunque sia, Andrea Lunardelli ha spiegato che fra pochi mesi sarà lui ad assumersi la responsabilità dell’azienda e che gli cambierà nome. Inoltre provvederà anche a togliere dal commercio tutte e 125 le bottiglie della linea storica. Tranne una: l’Amaro del Duce rimarrà dove sta in quanto viene prodotto insieme ad un’altra azienda e avrà un suo sito specifico.