Vino, Bolgheri vince la battaglia contro il marchio bulgaro Bolgaré

Vittoria europea per il Consorzio di tutela del Bolgheri, che si è difeso con successo dal marchio bulgaro Bolgaré.

Vino, Bolgheri vince la battaglia contro il marchio bulgaro Bolgaré

Bolgheri o Bolgaré? L’iconico marchio toscano è rimasto coinvolto in una lunga e vischiosa battaglia che si è trascinata per ben sei anni. La cosiddetta pietra della discordia era la somiglianza acustica e letterale con un quasi omonomo proveniente dalla Bulgaria, il Bolgaré: un caso tutt’altro che nuovo al mondo del vino 0 delle produzioni alimentari in generale, che sovente si trovano a dovere affrontare una concorrenza più o meno limpida dovuta alla quasi omonimia con una seconda (ma anche una terza, quarta e via dicendo) produzione – basti pensare al conflitto Prosecco – Prosek, tanto per dirne una. Ma torniamo a noi: la lotta del Consorzio di tutela dei vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia a difesa del proprio marchio si è conclusa con un successo.

Bolgheri – Bolgaré: tutti i dettagli della questione

vino

Lo stesso Consorzio ha voluto comunicare la sentenza del tribunale dell’Unione Europea attraverso i propri canali di comunicazione. Stando a quanto riportato dall’ente di tutela, infatti, le autorità comunitarie hanno riconosciuto “tutte le ragioni del Consorzio Bolgheri nel caso contro il marchio bulgaro Bolgaré, il cui ricorso viene giudicato definitivamente e manifestamente infondato in quanto il marchio Bolgaré è evocativo della denominazione”.

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Un lieto fine che si è fatto attendere per ben sei anni, come abbiamo accennato in apertura di articolo. Una vicenda, commenta il Consorzio, “che ha visto minacciate le denominazioni d’origine Bolgheri, in uno scenario che altre Dop italiane hanno vissuto o stanno vivendo”.

Sei anni sono un lasso di tempo relativamente lungo, e capita di perdere qualche dettaglio per strada. Facciamo dunque un poco di cronologia, partendo dal 2017, quando Domaine Boyar, maggiore azienda vinicola della Bulgaria, presentò una domanda presso l’ufficio marchi europeo (Euipo) per registrare il marchio Bolgaré nella classe degli alcolici. L’opposizione del Consorzio Bolgheri, che evidentemente teneva le antenne ben ritte, venne presentata quasi nell’immediato, ma finì per essere respinta.

L’ente di tutela non si arrese, e dovette attendere che l’Euipo accogliesse interamente il suo appello. La controparte bulgara, d’altro canto, non rimase con le mani in mano, e impugnò l’accoglimento di fronte al Tribunale dell’Ue che, dopo circa un anno, si è ora espresso in maniera definitiva e inequivocabile sulla questione.

Tribunale europeo che, spiega il Consorzio Bolgheri, ha fatto sentenza “senza fissare nemmeno l’udienza, poiché i giudici, leggendo la difesa del Consorzio oltre che la decisione dell’Euipo, hanno ritenuto il ricorso bulgaro manifestamente infondato”.

In definitiva il marchio Bolgaré “è idoneo a evocare, nella mente del pubblico di riferimento, la Dop Bolgheri”, si legge nella sentenza; tanto che lo stesso pubblico, di fronte al prodotto bulgaro, potrebbe avere in mente l’immagine del prodotto coperto dalla Dop Bolgheri” dato che “tra i due termini sussistono somiglianza fonetica; numero simile di lettere di cui le prime quattro uguali; identità di prodotti; somiglianza figurativa nei caratteri di scrittura”.