Non solo Prosecco: il 2021 è stato un ottimo anno anche per un’altra bollicina tricolore, e cioè l’Asti Docg che chiuse l’anno con una produzione complessiva di oltre 102 milioni di bottiglie di vino, con un incremento in doppia cifra (+11%) rispetto all’anno precedente sia il Moscato che lo Spumante.
E con l’augurio che l’imperversare della pandemia si quieti, il 2022 promette ancora meglio grazie all’intensificazione dell’attività di promozione sui mercati esteri più strategici. Dopotutto, per un vino come l’Ast Docg, l’aria che si respira fuori dai confini nazionali è fondamentale: il peso dell’export vale il 90% del giro d’affari, con Usa e Russia che si contendono il titolo di mercato più importante. Tra le altre novità per il 2022, inoltre, è da segnalare l’approvazione in via definitiva da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali della richiesta di modifica del Disciplinare della Docg dei vini Asti, con l’intenzione di rendere il logo del Consorzio il marchio collettivo della Denominazione: “L’immagine di San Secondo, santo patrono della città di Asti e figura centrale del marchio consortile, apparirà quindi anche sulle ‘fascette’ Docg che, per legge, devono essere applicate sulle bottiglie di Asti Spumante e Moscato d’Asti” ha spiegato Lorenzo Barbero, presidente del Consorzio.