Alla protesta di Riccardo Cotarella si unisce la voce di oltre 150 europarlamentari, che si schierano apertamente contro l’equazione europea per cui un bicchiere di vino può causare il cancro. Nel particolare, Herbert Dorfmann e Paolo De Castro sono i primi firmatari dei quattro emendamenti alla relazione della commissione speciale contro il cancro (Beca, Beating Cancer) dell’Europarlamento che sarà votata dalla plenaria di Strasburgo la settimana prossima.
La richiesta, ancora una volta, è quella di fare distinzione tra uso e abuso: “Esiste una differenza netta tra l’abuso di alcol, da combattere dati i rischi che ne derivano in termini di salute pubblica, e il consumo moderato e responsabile di vino e bevande alcoliche, che in combinazione con diete e stili di vita sani quali la dieta mediterranea, può avere effetti positivi in particolare per quanto riguarda le malattie cardiovascolari” spiegano Dorfmann e De Castro. Il piano Beca finirebbe infatti per demonizzare settori che, a tutti gli effetti, rappresentano un patrimonio culturale, bollando le bottiglie di vino con avvertenze sanitarie che ricordano un po’ quelle dei pacchetti di sigarette.
“Condividiamo l’approccio ambizioso adottato fin qui, che rappresenta un passo avanti fondamentale nella lotta contro il cancro” concedono infine i due europarlamentari. “Il nostro lavoro deve però basarsi sulle più recenti evidenze scientifiche: per questo ora la battaglia si sposta in Plenaria, dove occorrerà un’ampia maggioranza a sostegno di queste proposte, perché il testo finale possa avere un approccio bilanciato e, soprattutto, fondato su basi solide”. Lo showdown al Parlamento europeo è previsto per il 14 febbraio: le argomentazioni degli europarlamentari (così come quelle di Cotarella, ad esempio) sono pienamente condivisibili, ma l’affrontare un tentativo di lotta contro il cancro potrebbe lasciarli scottati.