Sono diversi i produttori che vorrebbero che il Vinitaly venisse annullato. Almeno a quanto racconta il giornalista Francesco Fadda oggi su Repubblica, dopo aver sentito alcuni professionisti del mondo del vino. La fiera più importante di settore in Italia, in questo 2020, dopo una prima conferma delle date, era stata rinviata a giugno (dal 14 al 17, per la precisione).
Ma già qualche giorno fa era arrivata la richiesta della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI), che proponeva un ulteriore slittamento, addirittura al 2021, spiegando che questa era la volontà della “maggioranza dei 220 vignaioli che avevano già dato adesione alla fiera”. In questa direzione, in effetti, vanno anche le testimonianze raccolte oggi dal giornalista di Repubblica, che rispondono alla lettera inviata dal direttore generale di Verona Fiere a a tutti i produttori e alle associazioni di settore.
In questa lettera c’era scritto, in soldoni, che ci si prendeva ancora un po’ di tempo per decidere, più o meno fino al 3 aprile, data indicata dall’ultimo decreto del governo: “stiamo tenendo ferma la data del 14-17 giugno per Vinitaly e procediamo con le attività organizzative, anche di tipo straordinario, che stiamo mettendo in piedi per garantire la massima efficacia possibile alla manifestazione”. Ma, evidentemente, molti produttori non sono disposti a investire tempo e denaro a fronte di un risultato incerto.
[Fonte: La Repubblica]