Vinitaly: l’appassimento delle uve Valpollicella candidato a Patrimonio Unesco

Al Vinitaly Luca Zaia ha presentato la candidatura a Patrimonio Unesco della tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella.

Vinitaly: l’appassimento delle uve Valpollicella candidato a Patrimonio Unesco

Il cammino della candidatura a Patrimonio Immateriale Unesco de ‘La tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella’ parte ufficialmente dal Vinitaly di Verona: l’annuncio arriva direttamente dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, intervenuto per l’occasione nello spazio espositivo regionale del salone. “In tutti questi anni non è mai stata riconosciuta una tecnica di vinificazione” ha spiegato nel corso del suo discorso, “ma questo dossier rappresenta quello che Unesco richiede”.

Luca Zaia

La tecnica in questione inizia con la selezione delle migliori uve già dalle prime fasi della vendemmia (che avviene rigorosamente a mano): una volta raccolte, queste vengono messe a riposare su graticci di canna (secondo l’approccio più tradizionale) o in moderne cassette. Nel corso di questa fase, che ha una durata di circa tre mesi, gli acini perdono tra il 30% e il 50% del proprio peso. Se è innegabile che quella di Zaia – o, più in generale, della Regione Veneto – sia un’idea rispettabile e che l’entusiasmo mostrato alla presentazione sia del tutto comprensibile, occorre sempre ricordare che l’iter che porta effettivamente al riconoscimento come Patrimonio Unesco è lungo e difficile: non troppo tempo fa, a tal proposito, vi raccontammo della bocciatura del caffè espresso.

“Lo dissi già al Vinitaly del 2019 che avevamo un’altra grande sorpresa, la candidatura del metodo di appassimento: una tradizione millenaria che è identità, è il saper fare, è il bagaglio culturale di una comunità” ha proseguito il Presidente Zaia. “Per Verona intendiamo candidare anche la Pesciara di Bolca, con il suo inestimabile patrimonio di fossili marini. Tante opportunità che vanno colte e che dimostrano la capacità del Veneto di guardare al futuro”.