La Sicilia perde uno dei suoi ambasciatori del gusto. È morto ieri Vincenzo Bonfissuto, pasticcere e imprenditore agrigentino che con la sua “Desserteria” era diventato famoso in Italia e nel mondo. A dare l’annuncio della scomparsa il sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo che su Facebook lo omaggia così. “Un giovane che insieme al fratello nel giro di pochi anni ha saputo costruire una celebre azienda che ha fatto parlare di sé e della nostra città per la realizzazione di colombe e panettoni artigianali, apprezzati in Italia, in Europa ed anche in altre parti del mondo”.
Chi era Vincenzo Bonfissuto
Per molti era il “re dei lievitati”, con endorsement fisso da Fiorello e clienti eccellenti come Bruno Barbieri, Carlo Cracco e persino Papa Francesco. Vincenzo Bonfissuto sapeva il fatto suo in materia di panettoni e colombe, e non solo. Una fama meritatissima guadagnata nel giro di pochi anni, a seguito di un passato nella ristorazione. Le tante consacrazioni a livello nazionale e internazionale arrivano con la Desserteria Bonfissuto, aperta nel 2011 insieme al fratello Giulio nel comune natale di Canicattì.
Le menzioni plurime tra le migliori pasticcerie d’Italia, i premi dei grandi lievitati, l’uso sapiente delle materie prime, la valorizzazione dei prodotti del territorio. La vita e la carriera di Vincenzo Bonfissuto è stata punteggiata da successi e soddisfazioni, e ci piace ricordarla con le parole del sindaco Vincenzo Corbo. “La sua è stata un’esperienza straordinaria, come uomo e come imprenditore, ha testimoniato un attaccamento sincero alla nostra città, è stato artefice di scelte ed investimenti importanti che hanno portato posti di lavoro, ha contribuito a far diventare Canicattì punto di riferimento e di eccellenza. Ed è per questo che tutti lo ricorderemo con commozione ed affetto certi che il messaggio che ha portato avanti resterà da esempio per tanti altri giovani della nostra città”.
Vincenzo Bonfissuto è scomparso improvvisamente a soli 43 anni a causa di un arresto cardiaco mentre si trovava a Bologna. Lascia la moglie, i figli, i genitori, il fratello Giulio.
Il campione del pistacchio di Sicilia
Oltre ai lievitati, Vincenzo Bonfissuto si è fatto entusiasta paladino dei prodotti del territorio. Su tutti, il pistacchio di Sicilia, troppo spesso dimenticato e con meno tutele rispetto al più appariscente (e a volte millantato) pistacchio di Bronte. È del 2020 l’iniziativa della Desserteria di ravvivare il pistacchieto della zona, dopo la scoperta fortuita di alcune piante autoctone.
L’intento iniziale era quello di diventare autosufficienti nella produzione di panettone al pistacchio, compresa crema, granella, ganache. Dopo una trionfante campagna di crowdfunding, che prevedeva donazioni libere e adozione delle piante (i cosiddetti “coltivatori virtuali”), i due fratelli hanno piantato ben 70 esemplari in un’area di 800 metri quadrati. Il terreno collinoso e calcareo corrisponde alla cosiddetta “Fastuchera di Contrada Giuliano”, già conosciuta come zona vocata negli anni Venti del Novecento.
Un bellissimo progetto di riqualificazione e valorizzazione del territorio che deve tutto ai fratelli Bonfissuto. E che rimarrà come eredità tangibile di un maestro della pasticceria, e di un siciliano vero.