Non è finita per niente bene la vicenda del venditore di noodle che in Vietnam aveva fatto una parodia di Salt Bae, mettendo in rete poi il suo video. Ricordate che era stato arrestato? Beh, adesso è stato condannato a cinque anni di carcere. Per una parodia ironica.
Vietnam: meglio non imitare Salt Bae
Bui Tuan Lam, questo il nome del venditore di noodle attivo in Vietnam, era diventato famoso per aver pubblicato nel 2021 un video dove imitava i tipici gesti di Salt Bae. Nel video si vede il ristoratore che spalma cipolle sulla sua zuppa di noodle, imitando proprio lo chef turco che, con la medesima gestualità teatrale, cosparge di sale le bistecche.
Il problema non era stata tanto l’imitazione in sé di Salt Bae, quanto il fatto che pochi giorni prima della pubblicazione di quel video, aveva suscitato polemica un altro video dove si vedeva un ministro vietnamita mentre mangiava da Salt Bae una bistecca ricoperta d’oro. Molti vietnamiti aveva sottolineato l’incongruità della situazione: mentre un funzionario di alto rango mangiava un piatto da 1.600 sterline nel ristorante dello chef subito dopo aver visitato la tomba di Karl Marx a Londra, ecco che tanti vietnamiti stavano soffrendo la fame in una situazione di povertà estrema.
Le forze dell’ordine vietnamite, dunque, hanno ritenuto che il video di Bui Tuan Lam fosse irrispettoso nei confronti del governo e già nel 2021 interrogarono il ristoratore, chiudendo il suo chiosco di noodle che, a seguito del video parodia, era diventato assai popolare.
Ma la vicenda non si era conclusa lì perché lo scorso settembre il ristoratore è stato arrestato e da allora si trova in carcere. Ora il tribunale di Danang, dopo un processo durato solamente un giorno, ha condannato il ristoratore a cinque anni di carcere. Il suo avvocato, però, ha fatto sapere che è riuscito a fargli ottenre quattro anni di libertà vigilata.
Inutile dire che il governo vietnamita non tollera dissensi di nessun tipo, neanche quando si tratta di ironia spicciola o video parodie. Se questo dissenso, poi, arriva anche da una persona come Bui Tuan Lam, attivista politico da circa dieci anni, è facile intuire il perché di una condanna così severa. Fra l’altro il passato di attivista del ristoratore gli era già costato il posto di lavoro a Ho Chi Minh City, motivo per cui era stato costretto a ripiegare su un chiosco di noodle a Danang, la sua città natale.