Sinceramente, questa volta lo ammettiamo: fatichiamo a dirvi perché serve una legge – come quella proposta dal Movimento 5 Stelle – che vieti espressamente la macellazione e il consumo di cani e gatti. Quindi sì, forse il nostro titolo era ingannevole, ma promettiamo di fare il possibile per spiegarvi come e perché un deputato del Movimento 5 Stelle, Carmelo Massimo Misiti, abbia deciso di proporre una legge ad hoc sulla questione, che sarà presto discussa dalla Commissione giustizia della Camera.
Il problema – pare di capire – è quello di colmare un gap legislativo, che attualmente non vieta espressamente la macellazione degli animali domestici. La normativa in vigore, infatti, è il regio decreto del 20 dicembre 1928, che regolamenta “la macellazione degli animali bovini, bufalini, suini, ovini, caprini ed equini destinati all’alimentazione”, sostenendo che debba “essere eseguita esclusivamente nei pubblici macelli in tutti i Comuni che ne sono provvisti”. Nessun accenno a cani e gatti, in effetti, ma neanche ai conigli, se è per questo. Francamente, dubitiamo che a qualcuno sia seriamente venuto in mente di approfittare di queste “dimenticanze” per mettersi a macellare e a commerciare i propri animali domestici. Ma tant’è, il Movimento 5 Stelle deve aver forse pensato alla – difficile, a nostro parere – possibilità di importazione di alcune pratiche tradizionali di alcune zone della Cina.
In ogni caso segnatevelo, nello strano caso in cui abbiate in mente di mangiare per cena il vostro cane: la proposta di legge prevede l’arresto a quattro mesi a due anni e con l’ammenda da 5.000 a 50.000 euro per ciascun animale macellato.
[Fonte: La Stampa]