E no, a Del Ghingaro, sindaco di Viareggio, le regole vanno strette. Al pari del dress code dei locali che decide di onorare con la sua presenza.
Solo martedì scorso, dopo il gentile invito a portare la sua augusta persona fuori dal ristorante del Club Nautico di Viareggio per essersi presentato dopo le 19 in bermuda invece che in pantaloni lunghi, come prevede il regolamento del locale esposto all’ingresso, aveva postato tutta la sua “umiliazione” nonché la “violenza subita” con un lungo sfogo su Facebook.
Facendo notare, soprattutto, che i bermuda dello scandalo non erano roba da mercatino delle pulci ma costosicapi dal prezzo di ben 250 euro. 250 euro le bermuda, 250 euro la camicia, mille euro l’orologio. Il sindaco ci aveva risparmiato il prezzo delle scarpe, bontà sua.
Ma ora, non pago della cena pacificatrice con cui lo stesso Club Nautico ha deciso di rimediare all’affronto, e in cui tutti sono stati invitati a presentarsi in pantaloncini corti, lui che fa? Arriva in giacca, cravatta e pantaloni lunghi.
Il presidente del club, infatti, per rimediare all’imperdonabile errore di aver fatto rispettare il regolamento nientemeno che al sindaco della città, ha organizzato la cena in bermuda per mettere fine alle polemiche:
“Se ne è parlato anche troppo –fanno sapere dal Club nautico– è giusto sdrammatizzare su un evento non di così grande importanza”.
Dal canto suo, il sindaco coglie l’occasione per un’ulteriore riflessione:
“Non volevo creare polemiche – ha detto Del Ghingaro – ma far riflettere: un ladro in camicia avrebbe potuto cenare lì e una persona normale in bermuda no?”.
Notevole argomentazione, degna di un sindaco: noi guardiamo alla ciccia, all sostanza delle cose, chi se ne frega delle vuote regole, roba vecchia e ormai fuori moda.
Non come certi bermuda da 250 euro.
A proposito, indiscrezioni sul prezzo di abito scuro e cravatta con cui il sindaco si è presentato alla cena della pace, ne abbiamo?
[Crediti | Link: Dissapore, Repubblica Firenze]