In Veneto (e alcune zone limitrofe) la Guardia Costiera ha messo in campo una maxi operazione grazie alla quale ha sequestrato 2 tonnellate di pesce privo di tracciabilità, pescato illegalmente anche in zone della costa in cui la pesca è vietata.
Ma non solo: la Guardia Costiera, durante l’operazione ribattezzata “Fenice”, ha scovato pescherecci con sistemi a strascico e volante attivi sotto costa e un supermercato con pessime condizioni igienico-sanitarie.
Le ispezioni erano state organizzate con lo scopo di bloccare la pesca illegale e controllare che tutta la filiera dei prodotti ittici rispettasse la normativa. Solo che, durante i 66 controlli effettuati, ecco che la Guardia Costiera si è trovata a dover sequestrare 2 tonnellate di pesce e a elevare 27 multe per un totale di 51.500 euro.
Alcune ispezioni si sono svolte in mare. Qui i militari hanno scovato alcuni pescherecci che usavano sistemi di pesca a strascico e volante sotto costa, quando in realtà fino al 31 ottobre c’era il divieto entro le 6 miglia dalla costa. Un altro peschereccio è stato beccato mentre transitava in una zona di sicurezza vietata davanti al litorale di Porto Levante. Inoltre alcuni pescherecci che utilizzavano la pesca a strascico o la draga idraulica per le vongole non avevano compilato correttamente il giornale di pesca.
Tuttavia le ispezioni non hanno riguardato solo il mare. In Veneto, nella zona del mantovano e in provincia di Pordenone sono stati controllati anche alcuni esercizi di ristorazione. Qui sono state scoperte diverse irregolarità:
- detenzione e commercio di prodotti ittici privi di etichettatura e tracciabilità
- non corretta applicazione delle procedure di autocontrollo (HACCP)
Anche in questo caso la merce è stata sottoposta a sequestro, prima di essere inviata allo smaltimento. Si aggiunge poi un controllo effettuato in un supermercato: anche qui pesce era sprovvisto di etichettatura e tracciabilità, ma in aggiunta le condizioni igienico-sanitarie del locale non erano a norma. Pure qui la merce è stata sequestrata, mentre l’attività commerciale è stata sospesa.
Anche a Salerno, recenti controlli su pescherie e ristoranti, hanno permesso di sequestrare 450 kg di pesce.