Quella di quest’anno sarà una vendemmia anomala. Il problema è che, a causa delle restrizioni anti Coronavirus, manca la manodopera straniera per cui per la raccolta dell’uva bisogna arrangiarsi come si può (vista anche la questione ancora aperta dei voucher). E così in Valpolicella l’uva viene raccolta da giovani e pensionati.
In Valpolicella, infatti, sta per iniziare la raccolta dell’uva Corvina. Quest’anno, a differenza del solito, i 6mila lavoratori stagionali saranno soprattutto studenti, neolaureati e pensionati. E’ quanto emerge da un’analisi realizzata dal Consorzio di tutela vini Valpolicella: visto che manca la manodopresa straniera, soprattutto quella proveniente dall’Est Europa a causa dell’epidemia di Covid-19, ecco che la manodopera dell’Amarone sarà, per forza di cose, autoctona.
I vigneti della Doc veronese Valpolicella occupano una superficie di circa 8.300 ettari, sparsi in 19 comuni della zona. Qui ci sono 2.273 produttori di uva e 272 aziende imbottigliatrici. Lo scorso anno sono state prodotti più di 64 milioni di bottiglie, così suddivisi:
- Ripasso: 30 milioni
- Valpolicella: 18,6 milioni
- Amarone e Recioto: 15,4 milioni
In realtà se settembre continuerà ad essere bello e soleggiato e se non ci saranno altri episodi di maltempo, ecco che si potrà parlare di una buona vendemmia, solo con un tipo di manodopera che ci fa tornare indietro agli anni Settanta. Questo almeno secondo quanto spiegato da Christian Marchesini, neo presidente del Consorzio.