Ci sono notizie buone e notizie cattive per quanto riguarda la vendemmia in Piemonte: le buone sono che si è stimata una crescita del +5% per quanto riguarda la produzione degli ettolitri di vino. Le cattive è che si teme per il calo dell’export legato alla pandemia da Coronavirus.
Per la vendemmia 2020 in Piemonte si parla di una qualità molto buona delle uve: le previsioni ipotizzano la produzione di 2,7 milioni di ettolitri di vino, con un +5% rispetto a quanto prodotto l’anno passato.
I dati arrivano direttamente da Coldiretti Piemonte. Le uve dell’Alta Langa sono già state raccolte, mentre adesso si prosegue con le uve Moscato, Arneis, Chardonnay, Erbaluce, Gavi e Timorasso. Successivamente toccherà al Dolcetto, Barbera e Nebbiolo.
Tuttavia Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale, hanno spiegato che se per quanto riguarda la qualità si tratta di un’ottima annata, a preoccupare è l’export. La pandemia e il lockdown hanno provocato una grave crisi sopratutto nel canale Ho.Re.Ca, proprio il maggior mercato dei vini pregiati.
Il vino piemontese, prima dell’epidemia, era molto richiesto in Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone e Cina. Tuttavia se si mettono insieme i problemi commerciali legati all’epidemia di Covid-19, la minaccia dei dazi USA (per ora pare che ce la siamo cavata per quanto riguarda i vini) e l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, ecco spiegato perché il settore dell’export preoccupi parecchio.
In quest’ottica, Coldiretti Piemonte ha chiesto alla Regione di mettere in atto la “quarantena attiva” per aiutare le imprese agricole che devono terminare la raccolta funestati dal ridotto numero di stagionali agricoli stranieri bloccati dalle norme anti diffusione Coronavirus.