Vendemmia 2023: l’Italia è il Paese con il calo più importante

La vendemmia 2023 è da dimenticare: l'Italia è il Paese che ha perso più ettolitri di vino prodotto in assoluto su base annua.

Vendemmia 2023: l’Italia è il Paese con il calo più importante

Sarà anche vero che il vino buono sta nella botte piccola e tutto il resto, ma a questo giro la botte che ci è capitata è quasi claustrofobica. I nostri lettori più attenti non saranno certo sorpresi dall’apprendere che la vendemmia 2023 è stata, almeno in termini quantitativi, tragica: la lista dei rapporti che dalle ultime frange dell’arco estivo a oggi hanno tenuto conto della produzione vitivinicola del nostro caro e vecchio Stivale sono un piccolo cimitero, con raccolti pesantemente mutilati anche e soprattutto dall’azione della peronospora.

Insomma, guai a chiamarlo “fulmine a ciel sereno”: verso la metà di ottobre, con la vendemmia ormai decisamente avviata e in diverse zone di Italia già pressoché conclusa, l’Unione Italiana Vini metteva in guardia per un “Rischio corto circuito per il vino italiano in questo 2023″.

Vendemmia 2023: un’occhiata ai numeri dell’Italia

vino

Dati alla mano, l’Italia è di fatto il Paese che ha “sanguinato” più ettolitri di vino su base annua, con ben 5,9 milioni che di fatto mancano all’appello. Seguono, in questa mesta classifica, la Spagna (-5), Australia (-3,1), Argentina (-2,6) e Cile (-2,5). Numeri che naturalmente condannano l’Italia a perdere lo scettro di primo produttore al mondo a favore della Francia – ma è bene notare che si tratta di un titolo che, al di là del futile celolunghismo, sta diventando sempre più volatile e imprevedibile.

Maestri di cantina su Mediaset: qualcosa sul vino si impara, ma il format è tremendo Maestri di cantina su Mediaset: qualcosa sul vino si impara, ma il format è tremendo

La vendemmia 2023, con la sua severa e lunga lista di difficoltà, non è stata necessariamente un lazzaretto per tutti: i rapporti indicano, ad esempio, una notevole crescita negli Stati Uniti, forti di +2,8 milioni di ettolitri, seguiti, ma a distanza, da Germania (+ 0,9 milioni di ettolitri), Austria (+0,6), Romania (+0,6) e Bulgaria (+0,1).

Il nostro non è un tentativo di sforzarci a vedere il bicchiere mezzo pieno, sia ben chiaro: i numeri, d’altro canto, non mentono; e indicano che la vendemmia 2023 sarà la più scarsa degli ultimi 60 anni (almeno per quanto concerne i 29 Paesi che a oggi rappresentano il 94% della produzione mondiale), in calo del 7% rispetto alla campagna dello scorso anno.

Complessivamente l’Italia ha visto la propria media produttiva striminzirsi del 13% durante gli ultimi cinque anni; ma le maglie più nere sono quelle sfilano nell’Emisfero meridionale. Qui, ad esempio, si parte con il relativamente modesto -6% della Nuova Zelanda per poi scivolare verso un baratro sempre più nero: -10% per il Sudafrica, -20% per il Cile, -24% per l’Australia, -23% per l’Argentina, -30% per il Brasile e infine -34% per quanto riguarda l’Uruguay. La produzione mondiale di vino, in altre parole, si è incagliata ai minimi storici.