È da poco nata una protesta da parte dei ristoratori a cui hanno aderito con entusiasmo fino a Varese. La proposta è semplice: ristoranti aperti il 15 Gennaio.
Tutto è iniziato la scorsa settimana a Cagliari, quando un titolare di un pub ha scelto di “sfidare il Dpcm”, sostenendo che non avrebbe più tenuto “spenta la sua insegna” e chiedendo l’adesione ad altri ristoratori in Italia per aprire il 15 Gennaio. La protesta si è estesa e ben presto l’invito è stato accolto fino a Varese.
Non solo: la chiamata alla riapertura sta correndo sui social e anche tanti titolari di bar e palestre hanno deciso che anche loro il 15 Gennaio apriranno. D’altronde, numerosi ristoratori (non solo a Varese) si son chiesti il motivo per cui andare al ristorante possa essere più pericoloso rispetto a fare shopping in un centro commerciale affollato o al supermercato.
Le attività a rischio chiusura, nel breve periodo, sono tantissime e venerdì quelle varesine si uniranno in protesta. Le aperture avverranno nel rispetto delle ultime disposizioni e prevedono la tutela legale gratuita per tutti i partecipanti. Una manifestazione simbolica a cui i ristoratori chiedono ai loro clienti partecipazione, in segno di solidarietà.
«Guardavamo al nuovo anno come alla fine di tutto. Abbiamo tirato la cinghia fino ad oggi, ma oltre non possiamo più andare – ha sostenuto un ristoratore di Sant’Ambrogio – L’asporto è un palliativo e il delivery è un costo: dobbiamo poter riprendere a lavorare per non chiudere perché così si fatica a coprire i costi fissi e non ha senso andare avanti. Noi siamo un’attività giovane, non abbiamo le spalle coperte e possiamo resistere al massimo per due mesi ancora».
[ Fonte: Varesenoi ]