Per carità, il diritto di dire la propria è inalienabile. Però, diamine, il troppo stroppia.
Non sto tirando in ballo antiche riflessioni di Umberto Eco né considerazioni più recenti di Piergiorgio Odifreddi, mi riferisco molto più prosaicamente a un post letto stamattina sulla pagina Facebook del Signor Distruggere.
Il Signor Distruggere –lo saprete meglio di me, che lo conosco solo per sentito dire– è un tipo che si insinua nei gruppi chiusi dei social e poi ne spiattella al grande mondo le perversioni. È lui che ha portato alla ribalta fenomeni come le “mamme pancine”, le bambole “reborn” e altri assurdi rincoglionimenti contemporanei.
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Questa mattina invece ha semplicemente condiviso un post di TripAdvisor, francamente molto meno preoccupante ma comunque sintomo evidente dell’apocalisse imminente. Una tipa il 19 dicembre dà un pallino a un locale e spiega la sua valutazione così (copio con la grafia originale):
“Siamo stati li per mangiare una pizza con amici e come sempre portiamo anche Ettore il nostro pappagallo il cibo non è male ma abbiamo avuto problemi con il cameriere che da subito appena entrati ci ha guardato malissimo e non è venuto al nostro tavolo per prendere l’ordinazione poi è uscita una signora penso la proprietaria e ci ha chiesto di legarlo con la catenina lo abbiamo fatto. Premetto che è super abituato ad uscire e a stare in mezzo alla gente Il cameriere poteva anche dire lui che aveva la fobia degli uccelli…”
Ma santa madre, in pizzeria con il pappagallo dovete andare? Pensate al ristoratore che non solo si deve gestire Ettore (naturalmente incolpevole) e i suoi geniali proprietari, ma pure poi si becca un pallino su TripAdvisor perché ornitofobico.
Tutte le volte che succedono cose di questo tipo –in cui la vox populi si dimostra del tutto inaffidabile– mi viene in mente una vecchia battuta dei Simpson’s, in cui un anchorman, rassegnato, dice: “la democrazia, semplicemente, non funziona.”