Gli Usa stanno subendo un preoccupante rallentamento nella campagna di vaccinazione: e no, non è perché ci sono poche dosi o per problemi organizzativi. Ma perché sono talmente avanti che inizia a sorgere il problema di scettici e dubbiosi: per convincerli, stati e istituzioni stanno ricorrendo ai mezzucci più bassi, tra i quali regalare a chi si fa iniettare la dose del vaccino anti Covid una pinta di birra, una fetta di torta, una porzione di patatine fritte. Proprio così: sembra fantascienza ma non lo è. Mentre qui in Italia ci accapigliamo per una dose, e da poco siamo entrati a regime con una frequenza più massiccia, in America sono a 3 milioni e mezzo di vaccinazioni al giorno e il presidente Joe Biden ha promesso che il 70% della popolazione avrà ricevuto almeno la prima dose entro il 4 luglio, festa nazionale dell’Indipendenza.
Quando si arriva a percentuali così alte però, oltre al fatto positivo che ci si avvicina sempre più alla famosa immunità di gregge, c’è anche da scontare il lato negativo: ci si avvicina sempre più a lambire quelle fasce di popolazione che, per vari motivi, non vogliono vaccinarsi. Scarsa motivazione, cattivo informazione, dubbi, pigrizia: non tutti sono accaniti e irrecuperabili no vax, anzi l’opposizione ideologica riguarda una minoranza. È per questo, per convincere i riluttanti, che istituzioni pubbliche e aziende private stanno mettendo in atto il più classico degli stratagemmi per attirare le persone: offrire da mangiare gratis.
A New Orleans, il consiglio comunale sta organizzando un evento per dare ai destinatari del vaccino una libbra gratuita di gambero bollita, e diversi bar locali hanno ospitato eventi “shot-for-shot”. Ci sono birra e cheeseburger gratuiti a Seattle. A New York, puoi ottenere una mini cheesecake gratuita portando il certificato di avvenuta vaccinazione da Junior’s, o un contorno di patatine fritte da Shake Shack. Nel New Jersey, decine di birrifici locali stanno distribuendo birre gratuite, e programmi simili sono ora in corso nel Connecticut e nella contea di Erie, New York.
“Abbiamo deciso che ha senso andare dove sono le persone”, ha detto a NPR il dirigente della contea di Erie Mark Poloncarz riguardo alla creazione di un pop-up per il vaccino all’interno di un birrificio locale, che secondo lui ha avuto un incredibile successo. “Abbiamo 10 volte più persone da vaccinare in poche ore in un birrificio di quanti ne avremmo in una delle nostre cliniche a tempo pieno per 12 ore”. Queste e altre notizie sono riportate in un articolo di Eater, che racconta due cose molto interessanti: la prima è che gli esperti non puntano tanto all’immunità di gregge quanto a vaccinare il piatto alto numero di persone possibile, per ridurre al minimo i focolai di Covid. L’altra, è che le persone che non si sono vaccinate finora, pur potendo, non sono tutte convinte che il vaccino abbia effetti collaterali tremendi o serva per impiantarti un microchip come vogliono le più deliranti teorie complottiste. Nella maggior perte dei casi, si tratta di gente che ha preso in considerazione la cosa, ma non l’ha rubricata come una priorità; oppure che non può permettersi un giorno senza lavorare, o che vive lontano dai centri vaccinali; o infine che, visto il sistema sanitario americano privatistico e basato sulle assicurazioni, è erroneamente convinta che bisogna pagare per vaccinarsi. Magari più che il timore potrà il digiuno.