Ci sono stereotipi offensivi o – peggio ancora, forse – ormai diventati stantii, troppo stretti e miopi; fortunatamente destinati, quando qualche malcapitato si azzarda a pronunciarli, a essere accolti con sbuffi annoiati, giramenti di occhi e sorrisi amari. Ci piacere credere che sia un po’ il caso dell’italiano perfettamente inscrivibile nella sacra trinità della pizza, pasta e mandolino (qualunque cosa sia): che diciamoci la verità, per quanto possa piacerci e compiacerci immaginarci così, belli genuini e mangerecci e golosi, un pochino il sedere ha cominciato a bruciare quando l’Economist ha piazzato in copertina Liz Truss con pizza e spaghetti in mano. Altri stereotipi, invece, poggiano su solide basi goliardiche; e oltre a essere spesso accolti a braccia aperti pare quasi che, in certe occasioni, vengano addirittura incoraggiati. Gli steward del volo Ryanair Brindisi – Venezia , evidentemente lo sapevano bene; e non hanno esitato a ricordare ai passeggeri che il Veneto non è terra adatta agli astemi.
“Lasciate ogni fioretto, o voi ch’entrate”
L’aereo è appena atterrato. Lungo il corridoio si sta facendo strada il frizzante entusiasmo della vacanza appena cominciata: quella dimensione effimera e tipicamente estiva che vive appena mezza giornata, a volte – ma molto raramente – giusto un paio. C’è chi comincia ad armeggiare con le cinghie per liberarsi e scendere prima degli altri; c’è chi accende il telefono – più banalmente toglie la modalità aereo – e scrive alla mamma “Tutto bene, siamo arrivati”; c’è chi prega che il ritiro dei bagagli sia rapido e indolore. Poi arriva la voce dello steward a mettere ordine – o meglio, a strappare qualche risata.
“Vi do un consiglio” dice la voce gracchiante proveniente dagli autoparlanti. È il nostro protagonista: lo steward di Ryanair improvvisatosi comico. “Se avete la bilancia pesa persone a casa, la dovete buttare perché potreste avere brutte notizie per quanto riguarda la vostra autostima. Se invece siete venuti qui in Veneto in vacanza, signori, spero tanto non siate astemi, altrimenti in Veneto cosa ci siete venuti a fare?”.
I passeggeri si lasciano andare alle risate e agli applausi. Lo abbiamo accennato in apertura: ci sono alcuni stereotipi che, per la loro vena comica – goliardica, non solo incontrano – quasi sempre – il pubblico, ma addirittura trascendono la funzione stessa dello stereotipo – quella di etichetta limitante e generalizzata – e la trasformano in vanto.
Ora, siamo certi che nei commenti ci sarà almeno qualcuno che si risentirà dell’annuncio dello steward di Ryanair, che si dilungherà in una serissima spiegazione per assicurarci che non è affatto vero, che in Veneto gli astemi sono accolti e rispettati e via dicendo. La nostra prova empirica, tuttavia, ci fa dissentire: quando qualche tempo fa vi raccontammo della triste vicenda di un turista inglese, morto dopo avere cercato di bersi ventun cocktail di fila, la risposta generale nei commenti era una e una soltanto – “Se fosse stato veneto sarebbe ancora vivo!”.