“Ladies and gentlemen, I present you the most expensive sangria in the world: 4 bottles of Petrus 2006“. Ecco come è introdotto uno dei video che ha fatto più scalpore nelle ultime due settimane. E se avete avuto un mancamento o se avete sputato il caffè, tranquilli che è accaduto anche a noi. Cannes, festa privata, una sangria fatta col Petrus ovvero il vino rosso con l’iniziale maiuscola, costosissimo e molto raffinato. C’è un sottile limite tra lusso e cafonata, e diciamo che il voto quasi unanime è che in questo caso di lusso ci sia ben poco.
I Social Network sono un mondo meraviglioso, diviso tra chi ammira senza farsi domande e chi accusa ma regala comunque views. Lo spirito critico è purtroppo visto come invidia: questa accusa, infatti, è lo scudo con cui si arma chiunque sa di esporsi in maniera non proprio edificante. Aggiungiamo, in questo caso, la cosa più grave: non rispettare il cibo, e farlo in mondo visione. Se tutti a casa nostra possiamo fare come ci pare, esponendoci diventiamo automaticamente responsabili per il messaggio che diamo agli altri: questa cosa non è opinabile.
Il party di lusso a Cannes con Sangria al Petrus
@rudyschmudy Ladies and gentlemen, i present you the most expensive sangria in the world: 4 bottles of 2006 #Petrus #laguerite #keinemusik ♬ Originalton – rudyschmudy
Siamo al beach club La Guerite di Cannes, e la società Chingon Nights ha organizzato ciò che le riesce meglio ovvero un party esclusivo e all’insegna del lusso. Le bottiglie di Petrus erano in tutto dieci e quattro di essere sono state versate in un’anonima sangria improvvisata, tra urla e schiamazzi della folla vip. Ogni bottiglia è stata pagata verosimilmente 10-12mila euro: ecco perché si parla di quasi 50mila euro di sangria. La cafonata è allo stesso livello di Salt Bae e la bistecca con l’oro.
La cosa che fa più arrabbiare, infatti, è vedere il cibo sprecato o completamente rovinato. Come può venire in mente di usare un Petrus per un cocktail, per di più un pot pourri come la sangria che è ricca di frutta e spezie? Un po’ come usare il caviale per insaporire una pasta fredda fatta col Condiriso. I commenti non sono clementi, tra chi accusa di inutile ostentazione e chi fa notare il delitto commesso nei confronti di un vino pregiato.
Ostentare il cibo sui Social non è cool
Al di là dei giudizi morali, restiamo nel focus ovvero l’ostentazione con il cibo. In questo caso si tratta di un vino rosso egregio, un Merlot il cui prezzo a bottiglia varia da circa seimila a diecimila euro se non di più. Prezzo a parte, appartiene a una storia e cultura vitivinicola con pochi eguali, un Bordeaux denominazione Pomerol.
Non siamo lontani dai Polese (i “boss” del Castello delle Cerimonie) che, anche se hanno sulla testa una confisca immobiliare per abuso edilizio e altre cose carine come questa, si mostrano col petto gonfio mentre consumano ostriche e champagne sul proprio yacht. O come Chiara Ferragni, che va a fare un aperitivo su un ghiacciaio andandoci con l’elicottero privato. O Fedez che affitta il supermercato per giocare alla lotta col cibo. Insomma i video rap anni novanta in cui i cantanti sventolavano mazzette di banconote non è più di moda: ora si usa il cibo.