Negli USA la Kellogg si è messa al lavoro per cercare di rimediare al blocco delle forniture causato dall’ultimo sciopero dei dipendenti.
Lo sciopero, organizzato martedì scorso per problemi di contratto, ha colpito maggiormente gli impianti che producono Rice Krispies, Raisin Crusca, Froot Loops, Corn Flakes e Frosted Flakes.
Kris Bahner, portavoce dell’azienda, ha confermato a Fox Business che la multinazionale sta “implementando dei piani di emergenza per mitigare le interruzioni delle forniture, ivi incluso l’uso di dipendenti stipendiati e di risorse di terze parti per produrre cibo”.
Bahner ha spiegato che 1.400-1.500 dipendenti a orario impiegati solitamente negli stabilimenti di Omaha (Nebraska), Battle Creek (Michigan), Lancaster (Pennsylvania) e Memphis (Tennessee) stanno scioperando, mettendo a rischio la produzione dei tradizionali prodotti da colazione.
Daniel Osborn, presidente del sindacato locale di Omaha, ha spiegato che sono in vicolo cieco al tavolo delle trattative da più di un anno. La controversia riguarda una serie di questioni relative a retribuzioni e benefici, fra cui le ferie e il pagamento delle suddette, la perdita dell’assistenza sanitaria premium e la riduzione delle pensioni.
Anthony Shelton, presidente della Bakery, Confectionary, Tobacco Workers and Grain Millers International Union ( BCTGM), ha rivelato che la risposta data da Kellogg alle richieste dei dipendenti è stata quella di rinunciare alle cure sanitarie di qualità, alle ferie e ai benefici pensionistici. Inoltre ha anche svelato che l’azienda ha minacciato di trasferire il lavoro in Messico se i lavoratori non accetteranno le proposte fatte dall’azienda.
Dal canto suo Kellogg sostiene che la sua offerta sia equa e che permetterebbe di aumentare salari e benefici per i dipendenti.