In Pennsylvania, Usa, una importatrice di vodka è rimasta con 30mila bottiglie invendute, a causa dello stop alla commercializzazione dei distillati provenienti dalla Russia, e per protestare contro l’assurdità della decisione ha scritto una lettera al Governatore dello Stato, racontando la sua storia di immigrata slovacca e dicendo: “Non sono un’oligarca“.
Subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, sono partite le sanzioni e i boicottaggi. Tra le altre cose è stata presa di mira la vodka, che nella maggior parte dei casi però non ha senso boicottare dato che sono pochi i marchi di produzione russa. In ogni caso molti Stati americani hanno messo dei divieti o dei limiti all’importazione dei beni alimentari dalla Russia. Il caso della vodka Ustianochka però è particolare.
Innanzitutto perchè in Pennsylvania tutti gli acquisti e le vendite di alcolici passano per il Pennsylvania Liquor Control Board: il sistema è accentrato, i negozi non scelgono il distributore ma comprano dal rivenditore di liquori statale, che a sua volta li acquista dai produttori o dagli importatori. Quando il governatore Tom Wolf ha esortato il PLCB a smettere di acquistare e vendere prodotti di origine russa per protestare contro l’invasione russa dell’Ucraina, Margaret Bayuk è stata messa in difficoltà. Ustianochka e Russian Standard sono gli unici due marchi interessati dalla decisione del PLCB.
Bayuk è un’immigrata slovacca di 74 anni e residente da molto tempo a Beaver Falls, Pennsylvania. È anche l’unica proprietaria di Ustianochka Vodka, distillata e imbottigliata in Russia e venduta esclusivamente in Pennsylvania. Viene venduta a $ 16,99 a bottiglia. Ma ora che il suo unico cliente di Bayuk l’ha inserita nella lista nera, ha circa 30.000 bottiglie ferme, e già pagate. La scorsa settimana ha inviato via fax al governatore Wolf una lettera chiedendogli di riconsiderare la decisione: “Perché mi sta sanzionando? Non sono assolutamente un’oligarca. Non possediamo yacht (o barche) o auto di lusso e stiamo pagando un mutuo per la casa come la maggior parte degli americani”. In più, fa notare giustamente, le bottiglie bloccate sono ormai già state comprate e pagate al produttore russo, quindi lasciandole invendute non gli si arreca nessun danno.