Gli Usa come sappiamo sono molto più avanti di noi nella campagna di vaccinazione, e già si parla di ritorno alla vita normale, di riprendere l’abitudine di abbracciarsi, di programmare una vacanza estiva da urlo. E di riaprire le sale interne dei ristoranti. Eppure, alcuni epidemiologi e virologi, intervistati da Vox, hanno dato una risposta pressoché unanime a quest’ultima questione, e non è quella che molti di noi sperano: bisognerebbe secondo loro aspettare ancora un po’, fare ancora più vaccini, prima di riaprire con tranquillità. Gli epidemiologi, dice Vox, vedono una sala da pranzo piena e pensano al tempo prolungato che le persone trascorrono insieme senza maschera, mangiando, parlando, ridendo e mandando droplet nell’aria. Ricordano che poco più della metà di tutti gli adulti americani ha avuto almeno una dose di vaccino.
Secondo uno studio pubblicato dai Centers for Disease Control and Prevention il 5 marzo, le contee che hanno aperto le sale interne dei ristoranti hanno visto un aumento delle infezioni quotidiane circa sei settimane dopo e un aumento dei tassi di morte circa tre settimane dopo. I risultati erano in linea con quelli di uno studio del luglio 2020, che ha rilevato che “andare in luoghi che offrono opzioni per mangiare e bere era associato alla positività del COVID-19“. Sebbene lo studio CDC non asserisca una connessione di causa ed effetto, l’agenzia ha sottolineato che il rischio è presente. Gli esperti di sanità pubblica hanno esortato i legislatori e i commensali a usare estrema cautela dall’inizio della pandemia.
Saskia Popescu, epidemiologa e infettivologa della George Mason University, ha dichiarato che una situazione abbastanza sicura, al netto delle varianti ancora da studiare, si ha quando si frequentano tra loro persone vaccinate: “Si stima attualmente che circa il 30% della popolazione americana e il 38% degli americani di età superiore ai 18 anni siano completamente vaccinati. Ma quando entri in un ristorante non conosci lo stato di vaccinazione delle altre persone, e iniziare a richiederlo sarebbe un grosso problema”.
Marissa Baker, professore associato presso il Dipartimento di Scienze ambientali e della salute sul lavoro dell’Università di Washington, concorda: “Quando si raggiunge l’immunità di gregge? Domanda da un miliardo di dollari. Tutto quello che posso dire è che sicuramente non ci siamo ancora arrivati”. La conclusione? Sarebbe opportuno aspettare ancora.
[Fonte: Vox]