Il presidente degli USA Joe Biden non ha dubbi: è necessario aumentare la concorrenza nell’industria della carne del paese. E per farlo ha svelato quale sia il suo piano.
Gli Stati Uniti emaneranno nuove leggi e stanzieranno 1 miliardo di dollari di finanziamenti nel 2022 per supportare i trasformatori di carne e gli allevatori indipendenti. Il tutto fa parte di un piano per affrontare il problema della mancanza di concorrenza significativa nel settore della carne.
Il fatto è che negli USA un piccolo gruppo di grandi aziende di carni bovine, suine e pollame ha un eccessivo controllo sul mercato del settore, cosa che permette loro di dettare i prezzi all’ingrosso e al dettaglio con conseguente profitto a spese dei fornitori e dei clienti.
Secondo Biden il capitalismo senza concorrenza non può essere definito capitalismo: è solo sfruttamento. Secondo una recente analisi della Casa Bianca, le quattro principali aziende di confezionamento della carne sono:
- Cargill
- Tyson Foods Inc.
- JBS SA
- National Beef Packing Co
Queste quattro aziende controllano fra il 55 e l’85% del mercato della carne bovina, suina e avicola. Per questo motivo il Dipartimento dell’Agricoltura (USDA) stanzierà 1 miliardo di dollari dei fondi dell’American Rescue Plan per espandere il settore indipendente della lavorazione della carne, ivi compresi fondi per finanziamenti, prestiti garantiti e formazione dei lavoratori.
L’USDA proporrà anche regole per rafforzare l’applicazione del Packers and Stockyards Act e per chiarire il significato delle etichette di carne “Prodotta negli Stati Uniti” che, secondo gli allevatori nazionali, avvantaggia ingiustamente le multinazionali che allevano bestiame all’estero e lo macellano poi negli USA.
Il prezzo della carne è aumentato proprio nel momento in cui la Casa Bianca sta cercando di combattere l’inflazione: secondo una recente analisi della White House, i profitti lordi dei quattro produttori di carne di cui sopra sono aumentati del 120%.