Sono almeno trenta le catene della ristorazione fallite negli Usa nel corso del 2020. A fare questo triste conteggio è la CNN, che elenca le imprese della ristorazione che, a causa della crisi economica e delle difficoltà portate dalla pandemia di Coronavirus, hanno ufficialmente chiuso i battenti per sempre.
Negli Stati Uniti, anche più che altrove, la pandemia, l’enorme quantità di debito e un cambiamento nelle abitudini di acquisto e delle modalià di ristorazione hanno creato un cocktail letale di fallimenti e chiusure. Secondo un recente rapporto della National Restaurant Association, circa il 17% dei ristoranti del paese – circa 110.000 – ha chiuso definitivamente quest’anno, e altre migliaia si trovano sull’orlo del baratro.
Già a gennaio, ad esempio, ha chiuso negli Usa Bar Louie, catena di ristoranti informali con novanta sedi sparse negli Stati Uniti. Ma è in primavera che il colpo ha iniziato a farsi sentire in maniera più significativa: chiusa per sempre la catena di buffet all-you-can-eat Souplantation and Sweet Tomatoes (97 ristoranti); fallita GNC, azienda di integratori alimentari con circa 1200 negozi.
Fallita a giugno NPC International, catena di franchising che controllava circa 1200 punti vendita di Pizza Hut e altri 400 di Wendy’s. Fallito Sur La Table, storico fornitore di stoviglie di lusso, con la conseguente chiusura di circa la metà dei suoi 120 negozi negli Stati Uniti. La lista è lunga, ed è purtroppo destinata ad allungarsi ancora.
[Fonte: CNN]