In Australia è allarme colazione: è stata segnalata una carenza di uova che sta facendo sparire il prodotto dagli scaffali dei supermercati. Sono diverse le cause che nel paese hanno portato a questi problemi di approvvigionamento.
Un portavoce di Woolworths ha spiegato che alcune aziende agricole e fattorie hanno segnalato un calo nella produzione delle uova in alcune zone. Di conseguenza i clienti potrebbero trovare meno uova nei negozi e nei supermercati. E mentre la catena di supermercati ha ammesso che stava cercando di lavorare con i fornitori per aumentarne la disponibilità, ecco che i rivali Coles hanno deciso di imporre un limite massimo di due cartoni di uova per clienti sin da metà luglio.
Secondo Brian Ahmed, direttore di Egg Farmers, la carenza è dovuta al fatto che molte aziende stanno abbandonando l’allevamento in gabbia. Dal 2018, infatti, le nuove leggi prevedono che le galline produttrici di uova debbano trascorrere all’aperto almeno 8 ore al giorno. Il che, però, si è tradotto in un minor numero di uova in inverno a causa delle temperature più fredde e del minor numero di ore di luce.
La produzione di uova da galline all’aperto è cresciuta notevolmente, superando il 50% di tutte le vendire al dettaglio di generi alimentari. Le uova di galline in gabbia, invece, rappresentano il 40% degli acquisti nei supermercati.
Se le condizioni meteo miglioreranno, ecco che i livelli di produzione di uova dovrebbero tornare normali a settembre, ma tutto dipenderà dal clima. Secondo Rowan McMonnies di Australian Eggs, invece, parte della colpa della carenza di uova è dovuto alle restrizioni anti Coronavirus.
Quando ristoranti e bar hanno riaperto i battenti dopo il lockdown, ecco che la domanda di uova al dettaglio è diminuita immediatamente.
Ricordiamo che negli Stati Uniti, invece, il prezzo delle uova è andato alle stelle a causa dell’epidemia di influenza aviaria.