No, non è un fake, le abbiamo davvero avvistate all’Esselunga (se le avete viste anche da altre parti, segnalatelo nei Commenti). Si tratta delle Uova natalizie, cioè delle uova di Natale rosse, alimento indispensabile per queste festività natalizie di cui neanche sapevate di aver bisogno. Ok, torniamo seri: c’era davvero bisogno di uova colorate artificialmente di rosso?
Uova natalizie: come fanno a colorarle di rosso?
Come potete vedere nelle foto, si tratta di uova colorate di rosso. E si sa, il rosso è il colore del Natale, da qui il nome di Uova natalizie, con tanto di renna e abeti sulla confezione. Che sia mai che ci confondiamo e pensiamo che sia Pasqua, visto che, tecnicamente, le uova rosse sono una tradizione della Pasqua ortodossa e anche una tradizione pasquale di Ischia.
A marchio Le Naturelle della Famiglia Lionello, il packaging ci spiega che la confezione da sei uova natalizie deriva da galline allevate a terra. Inoltre non si tratta di uova fresche, bensì di uova sode colorate. Quindi un prodotto già pronto per il consumo dopo la rimozione del guscio (non lo diciamo noi, c’è scritto sulla confezione, sia mai che qualcuno si confonda e si pappi anche il guscio).
Ma come sono state colorate di rosso queste uova? Non certo cuocendole insieme alle barbabietole come si fa a Pasqua per avere le uova colorate (se siete pigri e non volete armarvi di matite colorate). Queste uova di gallina in guscio, medie, di categoria A, hanno il guscio colorato con il colorante E127.
Che detto così questa sigla potrebbe non dirvi nulla, ma se andiamo a vedere a cosa corrisponde, beh, qualcuno potrebbe non gradire molto il fatto che un prodotto naturale sia colorato con l’eritrosina, un colorante sintetico rosso derivante dal catrame di carbon fossile, particolarmente ricco di iodio (tanto che in alcuni Paesi il suo uso è vietato in quanto si è visto che negli animali può provocare problemi alla tiroide se assunto ad alte dosi).
Ovviamente questo non succede con queste uova, visto che il colorante è solo sul guscio e che il guscio non si mangia. Inoltre, per quanto possa essere poco allettante pensare che quel colorante deriva dal catrame, ecco che magari accidentalmente lo avete già mangiato visto che nell’Unione Europea lo si trova anche nelle caramelle, nei ghiaccioli, nei gelati e nei biscotti. E anche nella frutta sciroppata.
Ma non è finita qui. Come agenti di rivestimento sono stati anche usati l’E903 e l’904. Il primo è la cera di carnauba, derivante da palme brasiliane e che solitamente viene usato o per proteggere i cibi dall’essiccamento o per mantenere il colore. Lo si usa anche per trattare la superficie della frutta, delle decorazioni, dei ripieni, dei prodotti a base di cioccolato e cacao e anche sulle uova sode non sgusciate.
Il secondo, invece, è la gommalacca, una resina che produce dall’essiccamento e che si usa per proteggere dall’essiccamento la frutta, le decorazioni, i prodotti da base di cioccolato, i confetti…
Ok, abbiamo capito come sono fatte. Ma ora la domanda rimane sempre la stessa: perché?