Uova di Pasqua e Colombe rischiano di non arrivare sulle tavole degli italiani, a causa dell’annullamento degli ordini da parte della grande distribuzione organizzata che sta favorendo beni di prima necessità, quindi, farina, pasta, pane, latte. Ma i produttori desiderano più spazio nei supermercati e chiedono di rimanere una settimana in più dopo Pasqua.
I principali brand hanno immesso sul mercato tonnellate di colombe e uova di pasqua che forse non troveranno mai posto tra le corsie. Maina, Paluani, Balocco, Bauli, chiedono, così, di offrire agli italiani i dolci più consumati in questo periodo.
Nel caso di Dolfin, sono oltre 3 milioni le uova di Pasqua prodotte, l’equivalente di 670 tonnellate di cioccolato. Ma la crisi dovuta al Coronavirus sta rendendo vani tutti gli sforzi. Il presidente ha spiegato, infatti, che il periodo pasquale incide sul 40% del fatturato complessivo. Inoltre, l’impresa ha apprezzato l’intervento del ministro Teresa Bellanova che, con l’hastag #iononrinuncioalletradizioni, ha dimostrato vicinanza al settore dell’agroalimentare.
L’Unione Italiana Food, rappresentante degli industriali, avalla la richiesta fatta alla Gdo. “Speriamo che in questa situazione vogliano essere al fianco delle aziende”, afferma il direttore Mario Piccialuti, anche lui pronto ad appoggiare la campagna del dicastero dell’Agricoltura.
Fonte: Catania Today; Agenzia di stampa AdnKronos