L’appuntamento con il piatto principale è immutato – novembre per quanto riguarda il nostro caro e vecchio Stivale, come ormai da tradizione -, ma ancora una volta il vessillo della Rossa si alza per chiamare a raccolta quei locali che, a cadenza mensile, colgono l’attenzione degli ispettori nella loro lunga marcia dall’arco alpino alla Valle dei Templi. La Guida Michelin Italia continua così ad ampliarsi, ad arricchirsi: le cosiddette new entry sono naturalmente segnalate tanto sul sito ufficiale della Guida quanto sull’app con tanto di scritta “novità”, e all’appuntamento che per molti italiani precede le ferie – quello di agosto, per intenderci – troviamo 22 nuovi locali. Diamoci un’occhiata.
Guida Michelin Italia: i 22 nuovi ristoranti inseriti ad agosto
Questa più recente selezione si distingue per una particolare e massiccia presenza delle due isole maggiori, la Sicilia e la Sardegna; ma a onore del vero anche l’Italia continentale ha saputo apportare un buon contributo. Bando alle ciance, dunque: di seguito la lista dei 22 nuovi ristoranti inseriti nel mese di agosto nella Guida Michelin Italia.
Musciora – Alghero SS
A pochi passi dal centro di Alghero, il locale propone un totale di tre menu degustazione con “La vera esperienza Musciora”, ricca di otto portate, che pare abbia particolarmente colpito gli ispettori. La cucina è di impronta tradizionale e legata al territorio sardo, con i prodotti e (quasi tutti) i vini in carta provenienti dal territorio regionale. Tra i piatti consigliati i Filindeu in brodo di frutti di mare (una pasta formata da sottilissimi fili sovrapposti in tre strati incrociati) o La seppia, la patata e il pisello.
La Saletta – Alghero SS
Menu à la carte o degustazione che offre una cucina declinata secondo l’offerta stagionale, con il pesce grande protagonista. L’ambiente è stato descritto come “elegante ma spigliato”, con una particolare nota di merito per la cura dimostrata dal personale di sala.
Calvi Ristorante – Altamura BA
Locale di ispirazione contemporanea con una ampia cucina a vista, che offre una duplice interpretazione – una linea più tradizionalmente mediterranea o regionale e una più creativa, dove lo chef ha modo di esprimere le sfumature più estrose della propria fantasia. Tra i piatti gli ispettori segnalano soprattutto i tacos di riso nero con anguilla arrosto, fagiolini, germogli di soja e hummus mayo speziato.
Atelier Moessmer Norbert Niederkofler – Brunico BZ
Il ristorante, incastonato nella villa padronale della fabbrica tessile Moessmer, attinge a piene mani della filosofia di Cook the Mountain: oltre a selezionare i migliori ingredienti locali, la cucina rispetta il ciclo naturale in maniera tale da preservare sapori e nutrienti. L’offerta comprende un unico menu degustazione, mutevole anche giornalmente, in cui spiccano anche tre grandi classici di chef Niederkofler.
ChiaroScuro – Cagliari CA
Uno spazio in cui vengono omaggiati i piatti iconici della Sardegna, i cui sapori possono essere scoperti attraverso il menu Le Radici, ricco di quattro portate; o diversamente attraverso preparazioni come quella di Su Filindeu, un tipo di pasta in brodo formata da fili sottilissimi (il nome significherebbe “fili di Dio”), sovrapposti in tre strati incrociati.
Da Marino al St Remy – Cagliari CA
Frutti di mare, pesce e tanta tradizione sarda: l’animo del locale, al di là ovviamente della cucina, è custodita nel carisma dei proprietari, Marino e Silvana, pronti a guidare i clienti alla scoperta del menu arricchendolo di chicche e particolari circa la storia del ristorante.
Old Friend – Cagliari CA
Sottofondo musicale e impostazione “modaiola”, nonostante il locale sorga un po’ defilato rispetto alle tradizionali vie dello shopping: sarà timidezza? La cucina rincorre la cadenza stagionale senza mai rinunciare al gusto: gli ispettori consigliano in particolare il crudo di pesce con pico de gallo (salsa messicana) e bottarga oppure conchiglioni con ragù di pecora, besciamella e salicornia.
La Dispensa di Armatore – Cetara SA
Tavoli esclusivamente all’aperto per un locale che profuma inconfondibilmente di estate. Re dell’offerta è naturalmente il pesce: tonno rosso, alici, totani; specialità del mare e dei proprietari da quattro generazioni, pescatori esperti. Non c’è caffè – ve l’abbiamo detto: il pesce è re e anche regina – e in carta è disponibile un solo dessert, lo spumone, realizzato per loro da una vicina gelateria artigianale. Un locale più unico che raro.
L’Agave – Framura SP
Il biglietto da visita è decisamente notevole – terrazze che si affacciano direttamente sul porticciolo di Framura -, ed è adeguatamente seguito da una cucina all’altezza, una “dichiarazione d’amore per la Liguria”, come la definiscono gli ispettori Michelin. Protagoniste assolute le eccellenze regionali: dal carciofo e asparagi di Albenga ai fagioli di Pigna, passando per i pinoli, il prebugiun, le olive taggiasche, ovviamente il pescato locale e tanto altro.
ConTatto – Frascati RM
A una manciata di chilometri dalla Capitale si trova la frizzante – ma comunque legata alla tradizione territoriale – offerta di due giovani. Interessante, in particolare, la visita alle cantine in tufo, laboratorio “segreto” dello chef in cui trovano spazio esperimenti di conservazioni e aromatizzazione.
L’Uva e il Malto – Grosseto GR
Il ristorante sorge nel pieno centro cittadino: si tratta di un locale con annesso wine bar intimo e moderno che imposta la propria offerta primariamente sul pesce, “a voce il meglio del mercato ittico”, sottolineano gli ispettori della Rossa. Per quanto invece concerne il vino, il consiglio è quello di affidarsi alle sapienti cure della padrona di casa.
Gimmi Restaurant – Lecce LE
Incastonato nella cornice di un ex convento domenicano di metà ‘400, il ristorante spicca per il suo piglio moderno e minimalista: pavimento chiaro, possenti colonne in pietra, volte a crociera e sala con vista sulla vetrina dei vini. Tra i piatti di punta si segnala i Capelli d’angelo Benedetto Cavalieri con canocchie, spaghetto di alghe, zafferano del Galateo, sedano e peperone.
Cortile Arabo – Marzamemi
L’offerta è naturalmente legata al contesto storico – Marzamemi, suggestivo borgo siciliano, fu una prospera tonnara -, con un menu saldamente dominato dai piatti a base di pesce. Impossibile ignorare, d’altro canto, il colpo d’occhio: una terrazza direttamente aggrappata agli scogli di fronte al mare.
L’Oste Dispensa – Orbetello GR
Un occhio di particolare riguardo per le eccellenze locali, declinate in maniera sostenibile: il menu è a prezzo fisso e varia a passo con le stagioni e, di conseguenza, con la disponibilità degli stessi ingredienti. Degna di nota la carta dei vini, ampia e curata e precisa, con scorci della cantina visibili attraverso il pavimento del locale.
Cosmo Restaurant – Pompei NA
L’impronta della tradizione locale è presente e, in un certo senso, indelebile; con opportuni rinvii alla gastronomia e ai prodotti della Campania; ma la declinazione è più marcatamente creativa, elaborata, forte della fantasia dei due giovani cuochi che sfornano piatti complessi e di gran livello.
Deste – Porto Rotondo OT
Il consiglio degli ispettori, prima ancora di scendere al cibo, è quello di prenotare un tavolo – tempo permettendo – sulla terrazza. Il menu si distingue per una interessante alternanza tra terra e mare, mediata attraverso uno stampo moderno che culmina nell’offerta di tè, gin e kombucha come alternativa alla carta dei vini.
Millo Ristorante – Santa Teresa Gallura SS
Un ristorante che profuma di mare con piatti che, inevitabilmente, profumano di mare. Mentre si pranza (o si cena, vedete un po’ voi) sulla terrazza estiva, gli ispettori consigliano in particolare il calamaro con salsa all’arancia e cicoria.
Blum – Taormina ME
Gazebo – terrazza affacciato su di una baia mozzafiato – se la battaglia del colpo d’occhio non concede sconti, questo locale vince già in partenza. Dalle menti e dalle braccia dietro i fornelli escono piatti creativi, con una buona offerta vegetariana, che si distinguono per un “ottimo livello tecnico e grande interesse”.
Vineria Modì – Taormina SS
In principio, come suggerisce il nome, fu un bar enoteca – un’eredità di nascita che tuttora si riscontra nella carta dei vini con oltre mille etichette. La proposta è creativa ed elaborata, che richiama la tradizione siciliana ma non solo. Un consiglio da parte degli ispettori: nella bella stagione “mangiare ai tavoli all’aperto davanti al passeggio cittadino è particolarmente piacevole”.
Mesadoria – Valledoria SS
Tre piani di altezza, con tanto di terrazza dedicata ai cocktail e spazio per gli aperitivi. Le ricette sono prevalentemente impostate sugli ingredienti ittici, ma la segnalazione degli ispettori Michelin è quella di riservare un poco di spazio anche per i dolci.
iPalici – Viagrande CT
Ai piedi del parco dell’Etna, il locale è all’interno del Relais San Giuliano. L’aspetto è pregno di fascino storico, culminante in un vasto pavimento cinquecentesco, ma la cucina regge il confronto: l’impronta predominante è di origine vegetale, ma si segnala anche un rimarchevole recupero delle tradizioni agresti siciliane, a cui il cuoco conferisce un’intelligente rilettura contemporanea.
L’Accanto – Vico Equense NA
Una sala elegante accompagnata da una terrazza mozzafiato sul Golfo di Napoli, ben lontani dal traffico che, in particolare in questo periodo, abita la Costiera. La cucina – di gran livello – si muove prevalentemente lungo le straordinarie ricchezze della cucina campana.