Prezioso e solitario. Siamo in Danimarca, presso l’asta di casa Bruun Rasmussen: otto bottiglie di Cheval Blanc del 1947, descritte dal banditore come “uno dei vini più leggendari e ambiti al mondo”, sono rimaste invendute.
Il lotto, valutato tra le 300 mila corone danesi (equivalenti a poco più di 40 mila euro) e le 400 mila (circa 53 mila euro), proveniva da una collezione assemblata nel corso di diversi decenni e conservata in “una cantina scandinava naturale con elevata umidità”.
Il vino di lusso si è infine arreso alla marea della crisi? No, non proprio. Nella stessa asta altri vini provenienti da Bordeaux, proprio come il nostro protagonista, hanno riscosso un certo successo tra gli offerenti. Cos’è che non ha convinto, allora?
Perché nessuno ha acquistato il Cheval Blanc?
Una questione di annata? Il 1947 è passata alla storia come annata straordinariamente calda in quel di Bordeaux, tant’è che lo stesso presidente del CDA di Cheval Blanc, Pierre Lurton, l’ha definita un famoso “freak of nature”, una sorta di “scherzo della natura”. Una tale reputazione, però, non ha fermato altre aste in giro per il globo dal riuscire a vendere bottiglie come quelle rimaste invendute da Bruun Rasmussen.
A giugno Christies, celebre casa d’aste londinese, ha venduto una singola bottiglia di Cheval Blanc 1947 per 14,5 mila euro. Appena una manciata di mesi prima, a febbraio, la casa d’aste a stelle e strisce Heritage Auctions ha fatto lo stesso con un paio di bottiglie, passate di mano per quasi 16 mila euro. Il mistero si infittisce.
Tom Harrow, co-fondatore del fine wine club Honest Grapes, ha spiegato a Decanter che le bottiglie di Cheval Blanc 1947 sono comodamente acquistabili online a un prezzo medio inferiore alle 4000 sterline, che le rende sostanzialmente più economiche della valutazione di £ 4.150-£ 5.533 del lotto danese. E non è tutto.
“Dalle immagini si vede chiaramente che i livelli di vino per almeno la metà della bottiglie variano dalla spalla fino a quasi un quinto andato perso”, ha spiegato. “Considerando una tale variabilità posso immaginare che alcune bottiglie potrebbero essere vendute singolarmente, ma è difficie che un collezionista voglia aprire il portafoglio per l’intero lotto“. Anzi, la mancata vendita è addirittura in controtendenza.
“Le annate più vecchie di Bordeaux, purché in buone condizioni, sono attualmente molto popolari tra i collezionisti” ha continuato Harrow. “In questo caso, però, sembra che siano state assemblate da più lotti. Importatori diversi ed etichette in condizioni differenti tra loro sono un campanello d’allarme per i potenziali acquirenti”.