Ci sono ristoranti che rappresentano un’istituzione nelle loro città di appartenenza, e il Diana di Bologna è sicuramente uno degli esempi più illustri di questa categoria di locali. Un’insegna davvero storica, inaugurata nel 1909 e portata alla celebrità dal Cavalier Ivo Galletti, fondatore del salumificio Alcisa, e dal suo socio Eros Palmirani, direttore di sala fino al 2020 quando gli è succeduto l’attuale titolare Stefano Tedeschi.
Nonostante il tempo, il trasloco dalla prima sede, le ristrutturazioni e la pandemia, il Diana è sempre lui, immarcescibile con il suo servizio in giacca bianca, il mitico antipasto di galatina di pollo e spuma di mortadella, e tortellini in brodo e lasagne con cui tutti i ristoratori de “la grassa” dovevano confrontarsi. Arrivato a 70 anni, anche Tedeschi ha deciso di ritirarsi, e ha ammesso che esiste una trattativa per la vendita.
La vendita del Diana
Intervistato da Il Resto del Carlino, il titolare al momento preferisce mantenere una scaramantica riservatezza, ma ammette: “finché non firmo dal notaio preferisco mantenere il riserbo… in tanti mi hanno fatto proposte. Ora, sì, c’è un trattativa, ma se andrà a buon fine ci vorrà ancora un mese o due per concludere il passaggio di proprietà”. Tedeschi è presidente anche di un’altra bandiera petroniana, la Fortitudo Pallacanestro, facile immaginare quindi quanto sia importante per lui che la bolognesità venga rigorosamente mantenuta: “ciò che mi interessa davvero è che chi acquista il ristorante porti avanti la tradizione bolognese”.
Quello che si sa è che l’offerta è arrivata da una società, e il gossip cittadino vede tra gli acquirenti Roberto Bugamelli, veterano della ristorazione locale e titolare della Trattoria dal Biassanot, Ittico Bologna Cucina di Mare, Trattoria Nonna Gigia e Taverna del Postiglione.