Non tutti sanno che nell’Unione Europea è stato scoperto un traffico illegale di 350 milioni di anguille verso i paesi asiatici. La cifra vi sembra imponente? Beh, pensate che si tratta di 350 milioni di anguille all’anno. E’ stata l’Europol a portare alla luce questo traffico.
Prima breve (e triste) cronistoria della vita di un’anguilla: questa specie catadroma (vuol dire che discende la corrente) nasce nel Mar dei Sargassi. Da qui le minuscole anguille, seguendo l’istinto riproduttivo, nuotano seguendo la Corrente del Golfo (nel frattempo il loro apparato digerente degenera a tal punto che non si nutrono più) e arrivano sulle coste dell’Europa. Quando arrivano qui da noi sono lunghe una decina di centimetri e sono chiamate anguille di vetro. Essendo che le anguille non si riproducono in cattività, ecco che, solitamente, vengono catturate da giovani e poi allevate fino a quando possono essere consumate. Il che accade in Italia nelle Valli di Comacchio, nella zona del Delta del Po.
Ed è proprio quando arrivano sulle coste europee che i trafficanti si mettono in azione: secondo i dati dell’Europol, circa 350 milioni di anguille ogni anno vengono trafficati illegalmente dall’Unione Europea (quindi circa un quarto delle anguille di vetro che arrivano in Europa) verso i paesi asiatici, per un valore di circa 3 miliardi di euro. Una cifra non troppo alta? In realtà quando vengono rivendute da adulte sfiorano i 9.000 euro al chilo.
Le anguille, infatti, sono molto ricercate in Giappone, Cina, Corea e Taiwan: mentre in tutta Europa vengono consumati 25 milioni di chili di anguille all’anno, nel solo Giappone si arriva a 100 milioni di chili. Per tutti questi motivi, l’Europol insieme a Eurojust, Interpol e al gruppo di applicazione della fauna selvatica della UE ha messo in piedi l’operazione Lake. Finora sono stati coinvolti 11 paesi: Albania, Bulgaria, Francia, Germania, Macedonia settentrionale, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svizzera e Ungheria.
Grazie a questa operazione, le forze dell’ordine hanno scoperto che le anguille vengono trasportati in Asia in sacchetti di plastica e nelle valigie, spesso nascondendole in mezzo ad altri prodotti di carne o pesce. Questo commercio illegale partiva dalla Spagna, passava dalla Gran Bretagna e poi arrivava in Asia. Ma a causa della Brexit, ora, le operazioni volte a bloccare questo traffico illegale saranno molto più difficoltose.