Già ad aprile la Commissione Europea parlava di un pacchetto di aiuti destinati ad alcuni Paesi, con lo scopo di alleviare la pressione sui prezzi dei cereali – questione degenerata, ovviamente, con lo scoppio della guerra innescata dalla Russia e ancora molto problematica. L’intenzione è sostenere economicamente chi importa grano ucraino, stanziando un totale di circa 100 milioni di euro suddiviso in percentuali a seconda della nazione destinataria.
Ebbene, da Bruxelles il commissario UE dell’agricoltura Janusz Wojciechowski ha confermato l’approvazione di un finanziamento per gli agricoltori di Bulgaria, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria – tutti limitrofi con l’Ucraina – con la possibilità per gli Stati interessati di erogare contributi finanziari fino al 200%. La somma sarebbe presa dalla riserva di crisi PAC (Politica Agricola Comune)
La crisi del grano
Il grano è in crisi e non solo per la guerra in Ucraina: le esportazioni bloccate dalla Russia nei porti del Mar Nero ha contribuito in maniera immediata e consistente, certo, ma le condizioni climatiche estreme dovute al riscaldamento globale fanno prevedere un drastico calo della produzione. Non solo in Europa bensì anche in Asia e altre aree del mondo. A sostenerlo, tra le numerose ricerche in merito, anche il Wall Street Journal: ne parliamo in un approfondimento tra le nostre pagine: oltre ai disagi provocati dai casi politici recenti e in corso, si prevede una produzione nettamente in calo.
Se sul clima possiamo fare molto ma nel lungo (se non lunghissimo) periodo, per migliorare la condizione del grano incagliata a causa della guerra si può fare già qualcosa e a stretto giro. Ovvero, un intervento dell’UE a favore dei Paesi che confinano con l’Ucraina e in difficoltà per l’aumento del prezzo delle importazioni da Kiev su cereali e altre derrate agricole. L’Unione Europea aveva già attinto dalla riserva di crisi della PAC per erogare 56 milioni a Varsavia, Sofia e Bucarest; ancora prima, altri 17,5 milioni di euro alla Polonia e 17,5 milioni di euro all’Italia per l’aviaria.
Le cifre stanziate
La conferma c’è stata e, nella proposta di pochi mesi fa, i fondi della riserva di crisi della PAC erano così distribuiti: 39,3 milioni di euro alla Polonia, 29,7 alla Romania, 15,9 all’Ungheria, 9,8 milioni alla Bulgaria e 5,2 alla Slovacchia. Accolta positivamente anche la presentazione della proposta di distribuire 330 milioni agli altri Stati, 60,5 milioni per l’Italia.
Esistono certamente problemi logistici legati anche ai costi di trasporto, che non permettono al grano in arrivo in Polonia e Ungheria di essere poi ri-esportato nei Paesi extra-europei.