Nella descrizione ufficiale dell’Unesco ci sono grandi numeri a proposito del prosecco italiano. Dopo la candidatura ufficiale nella lista dei siti patrimonio dell’umanità, facciamo volentieri una sorta di pagella.
Ben 464 milioni le bottiglie di Doc vendute nel 2018, il 21% in più rispetto all’anno precedente ovvero il 2017. I territori coinvolti per la produzione si estendono per oltre 24 mila ettari di vigneti, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Valdobbiadene è al 1 posto, rappresentando il cuore dell’attività produttiva insieme a Conegliano: questi territori sono i primi protagonisti delle “strade del vino” in Italia, negli anni ’60. Il 2012 fu l’anno in cui il prosecco superò lo Champagne in quanto a vendite.
Unesco approfondisce: “la zona include una serie di catene collinari, che corrono da est a ovest, e che si susseguono l’una dopo l’altra dalle pianure fino alle Prealpi, equidistanti dalle Dolomiti e dall’Adriatico, il che ha un effetto positivo sul clima e sulla campagna”. Una zona, insomma, che sembra essere nata per questo buonissimo scopo.
Fonte: agi.it