L’antica tradizione di cerca e cavatura del Tartufo in Italia ha ricevuto, ieri 23 marzo, l’ok dal Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per la candidatura Unesco nel 2021 come patrimonio immateriale dell’umanità.
Ad annunciarlo i senatori della Lega, Giorgio Maria Bergesio, capogruppo del partito in commissione Agricoltura, l’ex ministro alle Politiche Agricole Gian Mario Centinaio, il presidente della commissione Agricoltura Gianpaolo Valardi, e Rosellina Sbrana.
“Si tratta – sottolineano – di un riconoscimento importante che valorizza una tradizione antichissima; un altro successo targato made in Italy che in un momento particolare come questo che stiamo vivendo, assume un significato particolare: un invito a guardare al futuro, un messaggio di speranza”.
Dopo l’approvazione (ovviamente telematica) per la candidatura – a cui il Centro nazionale studi sul tartufo stava lavorando già dal 2016 – del prezioso fungo sotterraneo, il prossimo step sarà la presentazione della candidatura al Segretariato Unesco entro il 31 marzo. L’esito arriverà ovviamente da Parigi, dove si riunirà la commissione nel novembre del 2021.
“Finalmente una buona notizia che ci sarebbe parsa grande ieri, dopo anni di impegno e di tentativi, e che ci pare piccola oggi rispetto ai tanti guai del presente – dice il presidente del Centro studi, Antonio Degiacomi come riporta La Stampa -. Tuttavia questa notizia è come una lucina che compare nello spesso del buio e ci fa intravedere un futuro di speranze”.