Una giovane sommelier e una carta vini tutta italiana conquistano la Michelin in Florida

La miglior sommelier della Florida secondo Michelin propone una selezione di solo vini italiani.

Una giovane sommelier e una carta vini tutta italiana conquistano la Michelin in Florida

C’è un bel po’ di Italia nel Sommelier Award 2025 assegnato quest’anno dalla guida Michelin Florida, e non si tratta solo dello sponsor Franciacorta.

A meritarsi il riconoscimento è stata Jacqueline Pirolo, beverage director di Macchialina, ristorante di Miami Beach che da 13 anni delizia i locali con la sua cucina italiana autentica e casareccia firmata dal fratello di Jacqueline, Michael, che lei accompagna con una carta dei vini totalmente tricolore (con la sola eccezione dello Champagne), concentrata soprattutto sui naturali, che in giro per il mondo va più di moda chiamare “low intervention wines”, e sui vitigni autoctoni, con un’ampia copertura delle regioni.

Michelin l’ha intervistata, ottenendo un’interessante chiacchierata sulle difficoltà e i progetti per il futuro di una grande professionista del vino.

L’intervista alla sommelier dell’anno

Macchialina

È stato un altro dei suoi tre fratelli, Fabricio, ad avviarla al mondo del vino attraverso la sua attività di commerciale nel settore, e il suo punto di vista sul mondo enologiche non sono state facili da implementare: “ora è più facile proporre una carta vini così, ma quando abbiamo iniziato tredici anni fa era molto difficile. Anche solo otto anni fa era complicato”.

Sui criteri di scelta di un vino, Pirolo spiega: “il primo criterio è cercare di trovare uve meno conosciute, da regioni meno conosciute e da piccoli vignaioli. Il secondo criterio è che il vino deve essere buono, ben fatto, con una personalità e che si adatti alla nostra cucina”. “Il terzo criterio -prosegue- è il prezzo. Vogliamo sempre avere in carta dei vini a prezzi abbordabili. Non voglio che un cliente che vuole stare entro un certo budget senta di non poter provare vini interessanti, abbiamo più opzioni per ogni fascia di prezzo”.

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Su quali sia il suo abbinamento perfetto, le idee sono chiarissime: “non credo ci sia qualcuno che fa degli spaghetti al pomodoro migliori di mio fratello. Per me è un piatto di spaghetti e un calice di cesanese o ciliegiolo dopo il servizio: niente di meglio di pomodoro e vino rosso”.

Pirolo confessa il suo amore per un vino in particolare: “il mio instagram è @lambrusco5744, amo tutto del Lambrusco, è stato il primo vino che mi ha illuminata. Di questi potrei berne un po’ meno”.
E sul prodotto del futuro non ha dubbi: “mi sto impegnando molto sul sake, ho fatto il primo livello WSET per capirlo di più. Mi piace esplorare al di fuori della cucina giapponese e capire che il sake può abbinarsi ad altre cucine”.