Coldiretti non ha dubbi: quella carbonara di carne di pollo coltivato inserita nel menu di un ristorante di Singapore (dove la carne coltivata è già stata sdoganata) è un chiaro attacco alla cucina italiana. Coldiretti lo ha dichiarato durante l’assemblea nazionale a Roma a Palazzo Rospigliosi, durante il primo salone dedicato alla falsa cucina italiana.
Una carbonara di carne di pollo coltivato attacca la cucina italiana?
Coldiretti sostiene che la “carbonara di pollo sintetico servita in un ristorante a Singapore è l’ultimo sfregio fatto nel mondo alla vera cucina italiana candidata all’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco”.
E non finisce qui: Coldiretti ha poi continuato sostenendo che la ” storpiatura delle ricette italiane diventa un fantasy horror a tavola nel quale tutto pare permesso”. E qui partono diversi esempi:
- carbonara con panna o besciamella (però mi pare che anche diversi chef piuttosto noti siano arrivati ad accettare la panna nella carbonara, fra cui anche Lorenzo Biagiarelli)
- tiramisù senza mascarpone (con buona pace di quella notevole fetta dei cuochi amatoriali italici che regolarmente non ci mette il mascarpone)
- olio di semi per la cotoletta alla milanese (credo che la maggior parte dei suddetti cuochi amatoriali italici lo usi)
- caprese servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte (prassi abbastanza comune in molti locali italiani e in molte case)
- pizza all’ananas e al pollo (se ci mettiamo l’ananas, allora è un affronto. Ma la pizza gourmet con i fichi invece va bene? Ci sono frutti di serie A e di serie B?)
In realtà un menu fantasy horror sarebbe quello servito a Indiana Jones nel Tempio Maledetto, ma quello è un’altra faccenda.
Tornando al discorso della carbonara di pollo, fermo restando che la ricetta originale è quella col guanciale, anche su parecchi siti noti italiani si trovano comunque versioni alternative col pollo (non discutiamo del gusto, che può piacere o meno o del fatto se sia lecito modificare la ricetta originale o meno, ma del fatto che gli stessi italiani si cimentano in varianti del genere). Tuttavia, forse, il problema di Coldiretti è proprio la carne coltivata in laboratorio (che dobbiamo smetterla di chiamare sintetica perché non è sintetica per niente).
Durante il salone della falsa cucina italiana, poi, Coldiretti ha parlato anche dei menu acchiappaturisti che si trovano in tutto il mondo e che deturpano i piatti della tradizione italiana (mi risulta, però, che anche molti locali italiani propongano dei menu similari). Secondo un’analisi Coldiretti/Notosondaggi, il 60% dei turisti all’estero ha avuto a che fare con:
- maccheroni con il cheddar
- spaghetti con polpette di carne
- rigatoni con pollo e pesto
- pasta al pesto con le mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli (ma la stessa cosa non succede anche qui da noi? Sia in alcuni ristoranti che in alcuni pesti già pronti?)
- spaghetti alla bolognese con ragu e prezzemolo
Fra i prodotti più taroccati, invece, secondo i dati di Coldiretti figurano:
- formaggi, fra cui Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Provolone, Gorgonzola, Pecorino Romano, Asiago e Fontina
- salumi, fra cui Prosciutto di Parma, San Daniele, la mortadella Bologna e il salame cacciatore
- olio extravergine d’oliva
- conserve con pomodoro San Marzano
- vini, fra cui il Prosecco e il Chianti