È un vessillo sempreverde e soprattutto sempre conveniente, quello che vede il bicchiere di vino al giorno alleato della salute. Si tratta di una pillola dorata (ma che si tratti di ottone?) notoriamente già parte dell’arsenale del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che professando le virtù del cicchettino si è inciampato sulle stesse linee guida del Ministero della Salute; e nelle ultime ore anche da Bruno Vespa, giornalista e produttore di vino. Insomma: non vi sembra che ci sia qualcosa che stride, in tutto ciò?
Non ci riferiamo – non solo, perlomeno – al fatto che le parole di Vespa, al netto degli studi più recenti (e non), siano confutate dalla scienza. “Il vino non fa male, anzi: in piccole quantità fa bene al cuore” spiega il nostro protagonista. “Smettiamola con queste fake news“. Ecco, per l’appunto.
Il vino può essere cultura, se vogliamo addirittura arte ed è certamente oggetto di studio e passione e impegno; ma rimane anche e soprattutto un alcolico: il suo consumo, dunque, andrebbe affrontato rimanendo sempre consapevoli di questa verità inconfutabile. Ma di nuovo: non è solo questo il punto.
Un giornalista vignaiolo ci convince che il vino fa bene
Bruno Vespa è noto ai più come giornalista o conduttore televisivo, ma è anche un produttore di vino: le sue etichette, di casa Vespa Vignaioli, erano presenti sul tavolo dei potenti al G7 e vengono servite sui treni Frecciarossa.
Abbiamo, in altre parole, un giornalista che vende vino e che sostiene che quest’ultimo faccia bene alla salute. Insomma, capirete che il sorgere di un dubbio deontologico è più che legittimo; anche e soprattutto dal momento che non si tratta della prima volta che l’ombra del conflitto di interessi si fa sentire.
Ad aprile 2024, durante l’ultima puntata di Porta a Porta, Vespa aveva aveva preso a discutere del futuro del vino in compagnia di Riccardo Cotarella, famoso e autorevole enologo di fama internazionale nonché presidente di Assoenologi ed enologo della Vespa Vignaioli. Nessuno vuole mettere in dubbio la loro opinione: ma non vi sembra che ci sia un qualcosa che stride in un giornalista che è anche e produttore che parla di vino sulla TV pubblica, e per di più in compagnia del proprio enologo?