Un birrificio crea “la birra più gay che si possa immaginare” in risposta alle minacce ricevute

La birra gay che più gay non si può nasce come dito medio arcobaleno a una minaccia di attentato: diamoci un'occhiata.

Un birrificio crea “la birra più gay che si possa immaginare” in risposta alle minacce ricevute

La “Big Gay Beer“, nome decisamente eloquente. A unire il mondo brassicolo e quello avvolto nella bandiera arcobaleno nella “birra più gay che si possa immaginare” è il birrificio texano Brewtorium Brewery, in una storia che unisce minacce, potenziali attentati e beneficenza.

Proseguiamo con ordine: siamo a giugno, e i nostri protagonisti decidono di organizzare un brunch a tema drag queen presso il proprio birrificio. La notizia, come potrete avere intuito, ha fatto abbastanza rumore da attirare le attenzioni delle frange più omofobe e violente della popolazione a stelle e strisce, che hanno fatto pervenire agli organizzatori un messaggio in cui minacciavano di fare scoppiare una bomba durante l’evento.

Minaccia e risposta, e la beneficienza dietro la Big Gay Beer

birra

Il contenuto del messaggio, brutale ed esplicito, ha scosso la comunità locale. Le forze dell’ordine, comprensibilmente contattate dai proprietari del birrificio, hanno ispezionato l’edificio e assicurato che tutto era in ordine; ma l’evento è comunque stato cancellato. “Per la sicurezza di noi tutti” aveva spiegato un portavoce di Brewtorium, “abbiamo pensato che l’opzione migliore fosse quella di cancellare il brunch. Ci spezza il cuore apprendere che questo genere di odio esista ancora”.

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La “Big Gay Beer” nasce come un dito medio arcobaleno alla violenza e alle minacce, in altre parole. “Abbiamo deciso di produrre la birra più gay che possiate immaginare” fanno sapere dal birrificio, “così da dimostrare il nostro impegno per essere un luogo sicuro per tutte le persone queer e tutti gli individui buoni, gentili e amorevoli della nostra città”. Ok, ma una domanda resta inevasa: che gusto ha ‘sta birra?

La birra arcobaleno che più arcobaleno non si più è una doppia IPA con un deciso regime alcolico (8,7%, comunicato stampa alla mano), con decise note fruttate di guava rosa, arancia, pompelmo rosso e mango. Vale poi la pena notare che, stando a quanto dichiarato dallo stesso birrificio, tutti i proventi della sua vendita saranno devoluti a Veterans for Equality, un’organizzazione dedicata a proteggere i gruppi emarginati.

La vicenda porta a tracciare un interessante paragone con la Ultra Right Beer, la “birra di estrema destranata per boicottare la Bud Light quando quest’ultima decise di annunciare al proprio pubblico la collaborazione con l’attivista transgender Dylan Mulvaney. Un sintomo, anche questo, che dall’altra parte dell’Oceano la polarizzazione si sta facendo sempre più decisa, più feroce, più esplosiva.