Una catena di supermercati del Regno Unito, Iceland per la precisione (sì, proprio quella che era entrata in un contenzioso legale con l’Islanda per via dell’uso del nome), ha deciso di dare un aiuto concreto ai suoi clienti, vessati da inflazione e rincari. Perché spendere soldi per la pubblicità natalizia quando quei soldi possono essere usati per sostenere i clienti?
I supermercati Iceland accantonano la pubblicità natalizia per aiutare i clienti
La logica dei supermercati Iceland è semplice. Così come spiegato dall’amministratore delegato Richard Walker tramite un tweet pubblicato su X (che non ve lo devo più dire che è l’ex Twitter, vero?), ecco che l’azienda ha deciso che al posto di spendere milioni di sterline per creare e condividere spot televisivi in vista del Natale, investiranno tali soldi sostenendo i clienti afflitti dall’inflazione e dal rincaro del costo della vita.
Quindi quest’anno niente pubblicità natalizia per i supermercati Iceland: i soldi verranno spesi per supportare la clientela. Secondo i dati della Advertising Association e del World Advertising Research Centre, quest’anno gli inserzionisti spenderanno la cifra record di 9,5 miliardi di sterline durante le festività natalizie.
In realtà già l’anno scorso alcune catene e rivenditori avevano un po’ ridotto il budget destinato alla pubblicità natalizia, ma non per il motivo che pensate. Semplicemente gli esperti gli avevano fatto notare che le classiche pubblicità natalizie non erano forse poi così in sintonia con i portafogli delle famiglie che stanno lottando contro i rincari.
Quest’anno, invece, molte catene di supermercati si sono affrettate a investire sui volti noti per promuovere le loro campagne natalizie. Asda, per esempio, si è accaparrato Michael Bublé, mentre Sainsbury’s ha optato per Rick Astley.
L’anno scorso, invece, Iceland, catena di supermercati del Galles con sede nel Flintshire, aveva allestito un video pubblicitario doppiato dall’attore Brian Blessed e dove compariva anche Noddy Holder degli Slade.
Quest’anno Iceland ha però deciso di optare per un Natale più sobrio: niente più video natalizi, niente star e niente campagna promozionale di Natale. I soldi così risparmiati andranno invece a sostenere le famiglie. L’unica cosa che non è ben chiara è come questi soldi aiuteranno le famiglie: Iceland taglierà i prezzi? Regalerà dei buoni sconto? Ci saranno specifici prodotti con prezzi calmierati?
Perché è nobile avvisare tutti che non si faranno pubblicità natalizie per devolvere i soldi così risparmiati a favore della clientela, ma lo sarebbe ancora di più se venisse spiegato nel concreto come tali soldi verranno utilizzati. Che è poi quello che interessa alle famiglie inglesi.