Arriva un annuncio dall’Umbria: diverse imprese e attività di ristorazione hanno deciso che riapriranno a pranzo e cena dopo il 6 Aprile. È quanto dichiarato da MIO Italia, ma perché tentare (l’ennesima) riapertura contro le norme?
“Ormai non abbiamo più nulla da perdere“: ecco perché riaprire. “Non è una provocazione, né un atto dimostrativo, ma una questione di sopravvivenza“, così Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità, ha annunciato che in Umbria moltissime imprese e attività aderenti all’associazione riapriranno dal 6 Aprile, pur andando contro alle normative anti-Covid.
MIO Italia ha già manifestato più volte in piazza per chiedere al Governo di riaprire i locali: “da un anno i piccoli imprenditori dell’ospitalità a tavola sono costretti a chiudere-aprire-chiudere, in contrasto con le evidenze scientifiche, senza prospettive, programmazione, piani di rilancio, indennizzi ragionevoli, interventi sui costi fissi. Nulla. Non sono più padroni del presente e del futuro e di quello delle loro famiglie. Nel frattempo, prosegue lo stillicidio di fallimenti e continuano ad arrivare gli sfratti esecutivi e le convocazioni in tribunale.”
“Il Paese, come conseguenza delle decisioni scellerate della politica, sta perdendo, una dopo l’altra, aziende importanti che complessivamente creavano il 30% del Pil”, ha continuato Bianchini. “Non solo. Lo Stato assiste inerme e irresponsabilmente al collasso dei prodotti Made in Italy e del settore della distribuzione, esposto finanziariamente con gli istituti bancari proprio a causa dei blocchi al comparto Horeca e dei conseguenti crediti deteriorati”.
Per questo, secondo Paolo Bianchini e MIO Italia, il settore “non ha più nulla da perdere” a questo punto “di fronte al funerale certo di bar, ristoranti, pizzerie, pub il direttivo di Mio Italia ha deliberato quella che viene considerata l’unica opzione possibile, una scelta obbligata: andare contro le norme e aprire, seguendo tutte le misure anti-covid, ma aprire. A pranzo e a cena. Sempre“.
[ Fonte: PerugiaToday]