Vi ricordate dello chef Umberto Bombana? Ospite nel 2019 di Antonino Chef Academy, lo chef tre stelle Michelin per il suo ristorante 8 ½ Otto e Mezzo Bombana a Hong Kong (per inciso: è l’unico ristorante italiano ad aver ottenuto le tre stelle al di fuori dell’Italia) ha deciso di investire, insieme al fratello Claudio, nel vino della Valcamonica.
Per fare questo ha scelto di entrare in società con Enrico Togni, proprietario dell’azienda vinicola Togni Rebaioli di Darfo Boario Terme. Per lo che, nato a Clusone, il Valseriana, è un ritorno alle origini.
Proprietario di sette ristoranti in Asia e consulente per altri locali, noto come “il re del tartufo bianco”, adesso lo chef ha deciso di dedicarsi al vino. Parlando della scelta del Valcamonica, ha spiegato che quest’area viticola ha origini nobili. Qui si produce vino sin dal Basso Medioevo, anzi, forse già i romani coltivavano qui le uve.
Lo chef ricorda che il Nebbiolo è presente in queste zone sin dal XVI secolo, portato dalla Valtellina. Inoltre rammenta che nel suo ristorante hanno una carta di vini che presenta più di 2.200 referenze. Solo che non c’era nessuna etichetta della zona. Ma adesso sono riusciti a rimediare.
I vini di Enrico Togni sono sbarcati ad Hong Kong grazie al distributore cinese Cin Cin. Bombana proprio qui ha assaggiato questi vini e da lì ha deciso di conoscere meglio il produttore. La filosofia di produzione del viticoltore ben si sposava con quella culinaria dello chef, motivo per cui Bombana ha scelto questa azienda per intraprendere questa avventura viticola.
In realtà sarà il fratello Claudio che vive a Clusone a occuparsi di tutta la parte burocratica. Dal canto suo Togni ricorda di quando ha conosciuto Bombana. Era una domenica, poco prima che scoppiasse la pandemia e nella sua cantina si era presentato questo signore. Sulle presentazioni era rimasto sul vago, non dicendogli esattamente chi fosse. Poi aveva comprato delle bottiglie ed era andato via.
Qualche giorno dopo si presenta la sorella dell’uomo: anche lei compra dei vini e solo allora Togni è venuto a sapere chi fosse quella persona. Passa un anno e Bombana gli dice che è interessato a comprare dei vigneti nella zona, chiedendo poi a lui di occuparsene. A quel punto Togni gli fa la proposta: perché non investire direttamente su di lui? E da lì è partita la collaborazione.
L’azienda si chiamerà sempre Togni Rebaioli ed è previsto che vengano realizzate alcune etichette particolari dedicate al ristorante. Lo chef, infatti, vuole produrre un vino raffinato, elegante, non troppo alcolico e non troppo strutturato. Grazie ai nuovi acquisti, l’azienda ora è arrivata a sei ettari: l’idea è quella di piantare altri Piwi Sauvignon Gris, aumentare il Nebbiolo e puntare sul Pinot Nero.