Al via in UK la sudata riapertura di bar, pub e ristoranti, resa possibile dall’imponente campagna vaccinale messa in piedi dal Paese: ora però resta il problema di trovare i lavoratori, perché pare che nel Regno Unito ci sia carenza di personale.
Avete presente tutti quei giovani che, nel tentativo di cercare fortuna e di imparare un po’ di inglese, se ne vanno a fare i camerieri in Inghilterra? Be’, oggi non ci sono più. Migliaia di lavoratori sono tornati nei loro paesi d’origine o, semplicemente, si sono trovati un altro impiego durante lo stop forzato della pandemia.
A far presente il problema è il Financial Times, che intervista sulla questione diversi operatori del settore, tra cui Phil Urban, amministratore delegato di Mitchells & Butlers, una delle più grandi catene di pub del Regno Unito. Urban ha stimato che circa 9.000 dei 39.000 dipendenti di M&B se ne sono andati durante il primo lockdown dello scorso anno, molti per accettare altri lavori (per lo più nel ramo delle consegne a domicilio).
E anche Jeremy King, amministratore delegato di Corbin & King, azienda che possiede alcuni ristoranti rinomati a Londra, ha detto che pensava di aver bisogno di una ventina di dipendenti per ritornare con l’organico a pieno regime, e invece ora scopre che gliene servono 130.
Secondo le normative britanniche, i dipendenti non sono autorizzati a lavorare per il datore di lavoro che ha richiesto i sostegni dello stato, ma possono trovarsi un nuovo lavoro, e così è stato. Durante l’ultimo lockdown, il settore dell’ospitalità aveva circa 2 milioni di dipendenti in congedo, molti dei quali non ritorneranno più al loro vecchio posto di lavoro, e ora con questo i pub e i ristoranti britannici dovranno rapidamente fare i conti.
[Fonte: Financial Times]