Dopo aver proposto il passaporto vaccinale per entrare nei pub del Regno Unito, il premier Boris Johnson è costretto a fare dietrofront per via delle molte polemiche che si sono sollevate sul tema.
L’idea non è piaciuta né ai gestori dei pub, che hanno sentito scaricare su di loro la responsabilità del controllo delle certificazioni vaccinali, né a molti oppositori politici, che hanno messo in luce il pericolo di creare una “società a due livelli”, con differenze sostanziali tra chi è già stato vaccinato e chi non lo è ancora.
Il primo ministro britannico ha voluto ribadire che sul tema non sono state ancora prese decisioni, e che quella di lasciare ai proprietari dei pub la possibilità di richiedere la prova di avvenuta vaccinazione ai clienti era soltanto un’ipotesi. In ogni caso, ha sottolineato, questo potrebbe avvenire solo quando a tutti sia stato offerto un vaccino, in modo da non creare discriminazioni.
Una posizione ufficiale sul certificato di vaccinazione è comunque attesa all’inizio di aprile. “Abbiamo sempre detto che avremmo preso in considerazione la certificazione dello stato Covid – fatta tramite test o vaccinazioni – e il ruolo che potrebbe svolgere nella riapertura dell’economia”, fa sapere Downing Street. “.
La revisione prenderà in considerazione tutti gli aspetti di privacy, morali e legali di questo approccio ed è ciò su cui stiamo lavorando”.
[Fonte: Financial Times]