Tutti siamo d’accordo nel volere un mondo plastic free, ma cosa succede se poi, nella pratica, veniamo messi di fronte alla scelta tra cibo confezionato e non confezionato? I consumatori UK, a cui la catena Iceland Food aveva proposto le banane sfuse, hanno parlato chiaramente; loro preferiscono le banane confezionate.
Iceland Food, catena inglese leader dei surgelati con oltre 900 punti vendita in tutto il Regno Unito ha infatti reintrodotto le confezioni in plastica per le banane, dopo il fallimento del suo progetto di vendita del frutto in una versione plastic free.
L’operazione, che aveva ricevuto il plauso di Greenpeace, avrebbe prodotto l’equivalente di 10 milioni di sacchetti di plastica in meno all’anno e rientrava nel progetto più ampio di eliminare il packaging in plastica nella sua private label entro il 2023, confezionando i propri prodotti solo con carta e cartone e altri imballaggi eco-sostenibili.
L’iniziativa, partita in fase di test a Liverpool il 24 luglio però, non ha decisamente avuto successo, e le banane, vendute pre-confezionate in una fascia di carta riciclata, hanno subito un calo delle vendite del 20%, oltre a essere state in molti casi ammaccate e danneggiate dai clienti.
Per questo Iceland Food ha fatto un passo indietro, promettendo però di pianificare al più presto una nuova iniziativa. Una vicenda che pone una questione interessante: siamo sicuri che, nell’ottica di azzerare gli sprechi, la scelta di evitare gli imballaggi sia sempre la migliore?
[Fonte: Fruitbookmagazine]